Sighisoara è una città di 26.000 abitanti, in Romania. Il suo cimitero ospita diverse tombe di soldati caduti durante la Prima Guerra Mondiale. E una di queste, ospita sotto un’unica lapide i resti di Emil Mueller e Xaver Sumer, due soldati morti tra il 1916 e il 1917. La città, conosciuta per essere nella regione rumena della Transilvania, è famosa per le storie raccontate su Dracula. Questo fu un comandante del 15° Secolo, conosciuto come Vlad l’Impalatore.
A scoprire questa lapide, invece, è stato il drammaturgo, regista e sceneggiatore spagnolo Guillem Clua. In visita alla città di Sighisoara, ha voluto fare un salto nel cimitero, venendo attratto da questa lapide con i nomi dei due soldati.
La storia gay dei due soldati
Guillem Clua, tornato a casa, ha riflettuto sulla lapide e la sua creatività ha portato alla nascita di una storia d’amore tra i due soldati, che data l’epoca tenevano nascosta. Attraverso il suo account Twitter, ha pubblicato il racconto a puntate, come fosse una serie Tv, arricchendola con immagini e video. Il suo primo post è stato pubblicato il 22 novembre e si è concluso lo scorso 3 dicembre. In 12 giorni, la storia d’amore gay dei due soldati ha interessato non solo i suoi follower spagnoli, ma anche molti altri utenti provenienti da tutto il mondo. Con 23.000 condivisioni e traduzioni in inglese e portoghese, ha raggiunto 44.000 persone che hanno interagito con i post.
Il racconto è diventato virale nel giro di pochi giorni, tanto che Clua ha dovuto specificare che si trattava di una storia inventata. “Penso che la gente abbia un grande bisogno di credere nell’amore e di riempire di storie i romanzi LGBT che sono stati presi da noi nel corso dei secoli” ha spiegato il drammaturgo alla rivista inglese Pink News, data la vastità degli utenti che cercato informazioni sui due soldati. “La mia intenzione non è mai stata quella di approfittare della credulità della gente. In effetti, sarebbe bello se tutti facessero avverare la storia di Emil e Xaver, trasformando questa tomba in un simbolo per coloro a cui non era permesso amarsi e che meritavano un finale migliore, insieme e in pace. E se alcuni di voi visiteranno Sighisoara, lasciate dei fiori in memoria delle storie d’amore che non verranno mai raccontate“.
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