Pete Buttigieg, dopo le ultime votazioni per le primarie democratiche, ha deciso di ritirarsi. E nelle ultime ore ha anche deciso di sostenere apertamente la candidatura dell’ex vice presidente di Barack Obama, Joe Biden appunto. Ma quest’ultimo, come se la cava riguardo le questione LGBT?
In occasione del Super Tuesday (stasera, in Italia), Buttigieg ha dichiarato da Dallas il suo appoggio a Biden, a poche ore da un importante appuntamento che potrebbe anche essere decisivo per le prossime votazioni negli altri stati degli USA. Dal palco a fianco di Joe Biden, l’ex candidato apertamente gay ha spiegato:
Mentre correvo per la presidenza, abbiamo chiarito che il nostro progetto era quello di unire il Paese per battere Donald Trump e vincere un’era di valori che condividiamo. Questo per me è sempre stato più importante del diventare presidente. Per questo sono felice di annunciare il mio endorsement e sostegno a favore di Joe Biden presidente degli Stati Uniti.
Biden non ha potuto che accogliere con favore il sostegno dell’ex avversario, e ha anche spiegato che Buttigieg gli ricorda il figlio, morto nel 2015 per un tumore:
Capisco che questo possa non significare molto per la maggioranza della gente ma è il più grande complimento che io possa fare a un uomo o ad una donna.
Joe Biden quindi nutre una grande stima per Buttigieg. Ma cerchiamo di conoscere meglio questo personaggio, visto da alcuni come “l’anti-Trump”.
La posizione sul tema LGBT di Joe Biden
Confrontando il Joe Biden di qualche anno fa, rispetto a quello che si sta candidando alle presidenziali USA, sembra di vedere due persone completamente diverse. Almeno, per quanto riguarda la comunità LGBT.
HRC ha infatti inviato una serie di domande riguardanti le persone LGBT e i temi di uguaglianza e discriminazione. Quello che ne risulta, appare un candidato perfetto che la comunità dovrebbe sostenere a occhi chiusi, soprattutto dopo 4 anni di Donald Trump, durante i quali le aggressioni a LGBT sono aumentate del 20%.
Alle domande HRC Biden appare molto propenso ad approvare l’Equality Act, fiero difensore dell’uguaglianza per il matrimonio egualitario e contrario al Defence of Marriage Act (dichiarato incostituzionale), e firmatario del Ryan White Comprehensive AIDS Resources Emergency Act, per assicurare l’accesso alle cure alle persone sieropositive. Queste sono solamente alcuni degli “act” sostenuti da Joe Biden, che appare davvero come un candidato che guarda anche alla comunità LGBT.
Ma non sempre è stato così.
Dagli anni ’90, Joe Biden aveva una percezione molto diversa sulla questione LGBT. Nel 1993, ad esempio, da senatore votò a favore nel paragrafo 654, che di fatto vietava ai soldati gay di servire il Paese nell’esercito. Parte del testo venne abolita dalla presidenza Clinton con l’emendamento passato alla storia con il nome “Don’t Ask Don’t Tell“. Venne eliminata definitivamente da Obama nel 2010.
Nel 1996, Biden votò a favore del Defence of Marriage Act, che di fatto proibiva al governo federale il riconoscimento del matrimonio tra due persone dello stesso sesso. Come per la legge sull’esercito, nel 2013 parte della legge venne dichiarata incostituzionale ed eliminata. Bisogna attendere nuovamente Obama per la cancellazione completa, nel 2015.
Arriviamo quindi al 2012, quando in un’intervista ha ribadito la sua contrarietà al matrimonio egualitario, spiegando che non vedeva per quale motivo donne e uomini omosessuali debbano avere lo stesso diritto di sposarsi delle persone etero.
Ma la giravolta di Biden non deve stupire
Nonostante i precedenti gesti non proprio in linea con i dirti civili, sappiamo bene che non sempre i politici mantengono saldamente i propri ideali.
Basti pensare alla nostra Giorgia Meloni, che un tempo sosteneva le campagne anti discriminazioni. O la candidata Lucia Borgonzoni alle regionali in Emilia Romagna, la quale prima di passare alla Lega organizzava eventi nei locali LGBT.
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Non so se è il caso di parlare di giravolta a proposito di Biden. Il termine, mi pare, si porta dietro un certo alone di opportunismo politico e l'accostamento a Meloni e Bergonzoni mi fa pensare che l'articolo abbia usato il termine giravolta proprio in questo senso. Io non conosco bene la biografia di Biden, tuttavia sappiamo che è un uomo abbastanza avanti negli anni e quindi probabilmente sarà cresciuto in un ambiente molto più omofobico di quello attuale. Anche Obama, che è decisamente più giovane di Biden, per sua stessa ammissione, era contrario alle nozze gay, poi riflettendo e parlando anche con la sua famiglia, ha cambiato idea. Una giravolta per opportunismo politico nel caso di Obama? Sappiamo che non è così. Obama una volta convintosi è stato coerentemente pro lgbt. Biden è pro lgbt per opportunismo o solo a parole? Non lo so, sarei propenso a ritenerlo poco incline a provvedimenti di attacco alla comunità lgbt. Bisogna inoltre ricordare che l'accelerazione nei diritti lgbt degli ultimi anni negli usa è una cosa che ha visto tantissimi anni di lavoro svolto dalla comunità lgbt americana, non come i gay italiani che stanno tutti nascosti, una marea di gay che non ha la minima intenzione di spendersi personalmente e pubblicamente per i diritti lgbt, i successi degli ultimi anni non sono dunque per lo più farina del sacco di Obama, ma del lavoro corale della comunità lgbt americana, fermo restando che avere un presidente pro matrimonio egualitario è un'arma formidabile, ma solo il lavoro culturale della comunità lgbt ha consentito ad Obama di ritenere politicamente percorribile la via del same-sex marriage. Se i gay Americani facevano come quelli italiani, conducendo un'esistenza "riservata" invece che metterci la faccia, ogni giorno, in famiglia, a lavoro, nelle associazioni etc, Obama, quale che fossero le sue idee, non si sarebbe potuto permettere di fare quello che ha fatto. Non bisogna inoltre dimenticare che Biden è un candidato democratico e nessun presidente democratico, grazie appunto al lavoro fatto dalla comunità lgbt americana, può permettersi di fare un minimo passo indietro ai danni della comunità lgbt. Quindi, quale che sia il candidato democratico, non credo che si faranno passi indietro. Quanti se ne faranno in avanti non si sa, non credo che Biden abbia un particolare interesse per la comunità lgbt, credo cmq che farà qualcosa secondo il programma condiviso dalle varie anime del Partito Democratico. A naso penso che sarà una presidenza, sempre che riesca a battere Trump, di consolidamento e di apertura più o meno timida di nuovi fronti. Vedremo. Il mio intento non è di essere polemico con chi ha scritto l'articolo, è che l'accostamento di Biden e Meloni, in termini di giravolte, non mi è sembrato centrato. Qui c'è il Time che descrive l'evoluzione di Obama, dall'opposizione al same-sex marriage al suo sostegno. https://time.com/3816952/obama-gay-lesbian-transgender-lgbt-rights/