Ogni due anni l’European Social Survey svolge un’analisi riguardante il benessere della popolazione europea. Una parte del suo studio riguarda anche i diritti LGBT, e nell’ultima rilevazione conferma che tra il 2002 e il 2016 si è registrata una grande apertura verso la comunità LGBT+. Almeno nella maggior parte dei Paesi europei. Questa apertura non si è ad esempio notata in Russia, Bulgaria, Lituania, Polonia e Ucraina. Negli ultimi 14 anni, qui le minoranze sono state discriminate, per non parlare del clima d’odio sempre più crescente. Come dimostrano tra l’altro anche i recenti fatti di cronaca.
Sono 21 i Paesi che non riconoscono nessun tipo di unione per le coppie dello stesso sesso. Il matrimonio egualitario invece è legale in 16 Paesi su 48. In questi Stati, si è notata come l’omofobia sia calata, ma non si è certi che la diminuzione delle discriminazioni siano dovute alla legalizzazione delle unioni civili o dei matrimoni. Ma queste politiche inclusive possono contribuire concretamente nell’aiutare la società a vedere la comunità LGBT+ non come una minoranza diversa, bensì come semplici persone.
European Social Survey: il dato della Russia è il più basso
L’analisi ha mostrato che il punteggio più basso l’ha guadagnato la Russia. Chiedendo al campione di rispondere con un voto da 1 a 5 alla domanda “I gay e le lesbiche dovrebbero essere liberi di vivere la propria vita come desiderano?“, si è notato che Belgio, Spagna, Norvegia, Francia, Svezia, Paesi Bassi e Islanda hanno i punteggi più alti. In Spagna, Portogallo, Cipro, Italia e Grecia si sono invece registrati dei cambianti positivi. Naturalmente, lo studio condotto non tiene conto delle ultime notizie.
Judit Takac è una ricercatrice all’Accademia ungherese delle scienze e ha analizzato i dati dell’European Social Survey. Conferma quanto già detto: la politica può fare molto attraverso leggi che guardano all’inclusione della comunità, che non mirino a dividere la popolazione etero da quella LGBT. La politica, secondo Takac:
Sottolinea il ruolo dello Stato. È una grande responsabilità dei nostri politici come ci guidano e che tipo di messaggi sponsorizzano.
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naturalmente l Italia e tra i paesi in cui è maggior presente l omofobia. paese diviso e folle.
chi ha scritto qst articolo si è dimenticato di rileggerlo? come può essere presente la Spagna contemporaneamente tra i paesi pro e contro