Per migliaia di ragazzi il 20 giugno inizierà la maturità 2018. Come ogni anno, la prima prova sarà il tema di italiano.
Dai primi giorni di giugno è partito il toto-traccia, e tra le possibilità più scontate troviamo come al solito il tema storico e l’analisi del testo. Tra i temi d’attualità invece potrebbero essere proposti l’emergenza migranti, la guerra in Siria, la disoccupazione, Alan Turing o il tema del bullismo omofobico e non. Soprattutto il bullismo e il cyber-bullismo sono gli argomenti che negli ultimi mesi hanno acceso mai come prima un ampio dibattito. E la scuola spesso ne è protagonista. Difatti è il teatro della maggior parte delle aggressioni, delle umiliazioni e in generale degli atti di bullismo che le vittime sono costrette a subire e sopportare.
Vista la gravità di questi atti e soprattutto delle conseguenze che si possono creare, affrontare il tema del bullismo alla maturità potrebbe essere un buon punto di partenza per iniziare a prendere coscienza del problema. Occorre porre serie riflessioni sul fatto e sui provvedimenti. Per scrivere la parola fine a quello che per certi ragazzi è una vera e propria persecuzione.
Il bullismo omofobico nelle scuole italiane
Il bullismo nelle scuole si affianca spesso ad episodi di omofobia. Il branco prende di mira un ragazzo o una ragazza per la sua omosessualità, vera e presunta che sia. Basta una sensazione, un indizio, a volte anche una giacca rosa, e quella persona viene etichettata come “diverso”, diventando la vittima preferita dei bulli e del bullismo omofobico. Fino a sfociare nella disperazione più totale, e arrivando in alcuni casi al suicidio, come i molti casi verificatisi negli ultimi 5 anni.
Un tema come questo tra le proposte alla prima prova della maturità 2018 dimostrerebbe un’attenzione alle politiche sociali da parte del Miur. Con l’obiettivo di combattere l’indifferenza dei compagni di classe e degli insegnati nei confronti dei bulli, che possono agire indisturbati. Sopratutto in Italia. Nel nostro Paese il bullismo omofobico è diventato negli ultimi due anni sempre più preoccupante, e proprio per questo motivo sarebbe doveroso iniziare un percorso di sensibilizzazione e di formazione, sia per il corpo docente che per gli studenti.
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