Nell’intervista a Emma Bonino, andata in onda venerdì a Matrix Chiambretti su Canale 5, Piero Chiambretti ha affrontato con la storica esponente radicale diversi temi: il femminismo, la lotta per i diritti delle donne, la legge sull’aborto e quella sulla fecondazione assistita, passando attraverso la sua vita privata e la sua malattia.
Piero Chiambretti ha condotto l’intervista con la sua solita ricetta fatta di ironia, nonsense e velata polemica e ha iniziato subito ricordando la frase con cui Andreotti definì Emma Bonino appena entrata in Parlamento nel 1976: “Metà Giovanna D’Arco e metà vispa Teresa“. Che Bonino ha commentato dicendo: “Oggi mi sento ancora una continua contraddizione, un insieme di molte cose: ho l’impegno di sempre, anzi è cresciuto, ma allo stesso tempo mi piace vivere e mi piace ridere“.
“Lei è una femminista o è femminile?” ha domandato Chiambretti: “Sono femminista, contenta di esserlo e vorrei dire alle più giovani di tornare ad occuparsi dei propri doveri e dei propri diritti, perché se no vi sveglierete una mattina e non li avrete più; occupatevi di politica perché se no qualcun altro arriverà per riempire quei vuoti lasciati da voi”.
La leader radicale ha insistito sul concetto di femminismo e sull’importanza che ricopre nella società moderna: “Il femminismo non è un’ideologia, è la richiesta di avere dei diritti, ieri era l’aborto legale e la contraccezione libera, oggi è la fecondazione assistita o la parità salariale. Cerchiamo di non vederci negate delle opportunità. E non credo nemmeno che tutte le donne debbano essere d’accordo: la diversità femminile è un valore, non siamo un sindacato e ognuna di noi ha le sue caratteristiche“.
Nel 1974 Emma Bonino abortì, illegalmente poiché ancora non esisteva una legge a riguardo, e proprio da questo episodio iniziò la lunga battaglia dei radicali per dare vita alla legge 194: “Oggi – ha chiesto Chiambretti all’ex ministra – non sente la mancanza di un figlio?“. “Io non mi sono sposata perché nessuno me l’ha mai chiesto e la cosa più vicina alla maternità che ho vissuto è stato l’affido di due ragazzine, Aurora e Rugiada. Ho sempre avuto paura della maternità perché significa dire a se stessi “per sempre” e io non ne ho mai avuto il coraggio”.
Chiambretti ha affrontato anche il tema dell’utero in affitto, facendo riferimento a due volti noti, omosessuali, che ne hanno fatto uso per far nascere i propri figli: Nichi Vendola ed Elton John: “Il problema è regolamentare certi fenomeni; è inutile vietarli perché comunque qualcuno continuerà a farlo illegalmente. È fondamentale fare una legge a riguardo”.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.
Parole sante perché una mattina i giovani americani non essendo andati a votare si sono svegliati con Trump e quelli inglesi con la Brexit che ruba i loro futuri