Può sembrare strano ai non addetti ai lavori, ma il mondo dei fumetti non è mai stato un baluardo del femminismo o della diversità, tutt’altro. I comics americani sono sempre stati popolati da uomini iper-muscolosi, machi, bianchi ed eterosessuali; certo le donne ci sono sempre state (basti pensare agli X-Men o a Super Girl) ma il loro ruolo è stato marginale e i diversi orientamenti sessuali solo di recente sono stati esplorati.
Ma questo ovviamente riguarda il passato: negli ultimi anni sono fioriti personaggi gay, disabili o di colore sia in casa Marvel che alla DC Comics (quella di Batman per intenderci); mossa furbetta dettata dalle richieste di mercato o effettivo cambiamento nella cultura del comics? Difficile dirlo ma ciò che conta, in questi casi, è la rappresentanza, la visibilità.
L’ultima arrivata in questo senso ha però qualcosa di speciale: è lesbica, latinoamericana e la sua sceneggiatrice è una donna queer. Si tratta di America Chavez, la nuova Miss America (prendendo spunto da un vecchio personaggio degli anni 40) totalmente ridisegnata e che ora ha un fumetto tutto suo dal titolo – che di questi tempi suona come uno statment politico – America.
Dopo l’eroina musulmana Ms. Marvel e il Deadpool pansessuale di Ryan Reynolds, America Chavez è qui per spaccare: è un’adolescente dalla folta chioma riccia, studia all’università, indossa orecchini dorati, giacche a stelle e strisce e ama Beyoncè. Il suo linguaggio è colorito tanto quanto il suo guardaroba e il suo piano d’azione si può riassumere nella frase “faccio a pugni con tutto ciò che si muove“. America Chavez rappresenta una piccola rivoluzione non solo perché lesbica e di colore ma soprattutto perché racconta le donne latinoamericane in un modo totalmente diverso da quello a cui siamo abituati.
La donna dietro l’eroina LGBT di Marvel è Gabby Rivera, 34enne portoricana cresciuta nel Bronx, lesbica e attivista presso una no-profit che si occupa di garantire la sicurezza nelle scuole per gli studenti LGBT; insomma, ha molto in comune con la sua eroina di carta: “Esplorare l’identità di America sarà uno degli elementi più riflessivi della storia – spiega Rivera – il mio lavoro consiste nell’ascoltare la mia comunità e ora grazie ad America posso raccontarla così come l’ho conosciuta e come voglio che sia rappresentata. È latina, ma cosa significa? Cosa vuol dire per lei identificarsi come latina? Questo è il suo momento”.
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