Sposa bagnata, sposa fortunata. Mentre a Roma scendeva giù il finimondo, alle porte della Capitale, nel Resort & Spa di Antonello Colonna, nella silente campagna romana, Eva Grimaldi e Imma Battaglia si sono unite civilmente. Oltre 200 ospiti hanno partecipato all’evento matrimoniale, organizzzato da Enzo Miccio e ripreso per l’occasione dalle telecamere di Real Time.
Gabriel Garko, storico ex fidanzato della Grimaldi, ha indossato gli abiti del testimone di nozze, mentre tra i presenti c’era ovviamente anche Vladimir Luxuria, a lungo compagna di battaglie politiche di Imma. A pubblicare le foto in esclusiva del matrimonio, il settimanale Chi, con tanto di copertina presto diffusa.
Eva e la Battaglia si sono giurate amore eterno dopo circa 9 anni d’amore. Un anno e mezzo fa, direttamente dalle spiagge dell’Isola dei Famosi, il tanto atteso coming out pubblico da parte della Grimaldi, che da allora non ha più smesso di ribadire tutto il proprio amore per Imma. Via social, poche ore prima dell’unione civile, Eva si è così espressa nei confronti della neo-sposa.
Probabilmente a quest’ora il mondo dorme ancora, ed io vorrei fargli sentire ciò che ho nel cuore. Imma, ti amo! Sei la persona che ho scelto, quella che, tra poche ore, sarà mia “Moglie”. E non mi importa se sarà dura, difficile, se dovremo combattere contro ignoranza e odio. Non mi importa perché, in fondo, come mi hai insegnato tu, l’Amore vincerà sempre su tutto.
A tra poco, amore mio.
Intervistata dal Corriere della Sera, Imma ha invece spiegato come mai abbia deciso di unirsi civilmente ad Eva.
La legge Cirinnà è una battaglia che impegna tutta la comunità Lgbt da quasi vent’anni. La sfida iniziò nel 2001. Si arrivò alla legge dopo la battaglia dei prefetti, circa 10 anni fa. Purtroppo venne stralciato il tema delle adozioni gay, e non si parlò dell’intolleranza: al punto che oggi ancora non abbiamo una legge sull’omofobia. Però è innegabile che la Cirinnà sia l’unica legge che oggi permette anche a me ed Eva di registrare ufficialmente la nostra relazione. In questa celebrazione quello che mi ha convinto è la parte politica. Quando in un Paese gli striscioni di dissenso vengono rimossi in malo modo, è giusto esibire l’amore, la relazione come chiaro messaggio politico di dove ci collochiamo rispetto al Paese. Eva e io stiamo con i diritti civili, il diritto alla casa, al lavoro, il diritto all’amore rispettato. Ci siamo arrivate da due strade completamente diverse. Sicuramente il punto di partenza comune è quello di amarci e stare bene insieme. Un concetto molto ampio che include un amore importante verso le nostre famiglie. Tutte le nostre famiglie, naturali e sociali, saranno alla cerimonia. Siamo partite da qui. Poi nella realizzazione Eva è una donna molto tradizionale, con un romanticismo che ogni mattina ti fa vedere la giornata piena di luce, di sole. Io sono la parte più razionale, apparentemente fredda.
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