LONDRA – Le Tatu danno scandalo ma scalano l’hit parade e raggiungono il primo posto delle classifiche britanniche con il loro singolo “All the things she said” (tutte le cose che lei ha detto). Già nel Settembre scorso si era parlato di loro quando Italia 1 censurò l’esibizione sul palco del Festivalbar non trasmettendo il bacio che le due ragazze si erano date a fine esibizione. Il duo di origine sovietica e’ composto da Lena Katina, 18 anni, e Julia Volkova, 17 anni, ed il nome del loro gruppo, letteralmente t.a.t.u., e’ composto dalle lettere che in russo significano “questa ragazza ama quella ragazza”. La loro apparizione alla popolare trasmissione televisiva Top of the Pops, format trasmesso anche in Italia da RaiDue, e’ stata censurata ed ha scatenato la pruriginosa stampa di Sua Maestà. I tabloid inglesi, ben noti per il loro giornalismo tutto a base di sesso, scandali e pruderie varie, hanno bollato il duo canterino come deplorevole esponente del “pop pedofilo” e sembra che si siano scatenate le ire anche delle associazioni anti-pedofile d’oltremanica.
Rimane un mistero perché si tiri in ballo la pedofilia quando ci si riferisce a Lena e Julia. In Inghilterra l’età del consenso e’ di 17 anni. In Italia, e in molti altri paesi del mondo, e’ 14 anni. Sono quindi entrambe in grado di decidere da sole chi vogliono baciare. Se poi sono due donne si parli di atto omosessuale, di lesbismo, ma che c’entra la pedofilia? Che poi lo facciano in pubblico per farsi un po’ di pubblicità e che ci sia chi non approva questo e’ un altro discorso. Se proprio si deve fomentare l’ira dei perbenisti si cerchi di farlo perlomeno sapendo quello che si dice. La pedofilia non c’entra neanche a pigiarcela in questa storia: basta prendere un vocabolario e leggere il significato della parola per scoprire che gli atti pedofili sono quelli compiuti da adulti su bambini. Per bambini si intende ovviamente tutti coloro che non hanno ancora raggiunto la fase della pubertà, fase che a 17/18 anni e’ finita da un pezzo. Appaiono quindi del tutto fuori luogo le polemiche montate intorno al caso di queste due ragazze, forse lesbiche e certamente furbe, che si baciano sul palco.
E in Italia? I giornali italiani si sono accodati al vociante carrozzone, anche loro senza consultare doverosamente un dizionario della lingua. Una testata importante come Il Corriere della Sera riporta la notizia e nella sua versione on-line usa innumerevole volte i vocaboli “pedofilo” e “pedofilia”. Si legge nell’articolo che le reazioni delle associazioni anti-pedofile inglesi sarebbero “comprensibili” ed ha aggiunto che l’associazione Kindscape ha sottolineato come la pedofilia non sia argomento su cui scherzare. Siamo perfettamente d’accordo, ma la pedofilia qui che c’entra?
Tutta questa vicenda riporta alla mente il recentissimo caso del Vaticano, che per risolvere il problema degli scandali dei preti pedofili ha inibito la carriera ecclesiastica agli omosessuali, facendo evidentemente un’opportuna (e strumentale) confusione tra le due cose. Il pubblico tanto si beve tutto: l’ignoranza della maggioranza della gente sulla sessualità in generale, in tutte le sue numerose sfumature, fa si che questi tristi giochetti a base di informazioni sbagliate riescano. Cerchiamo di non farci prendere in giro ancora a lungo.
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