È uscito da pochi giorni eppure è già un piccolo caso letterario. Il libro Donne firmato da Ginevra Brandi e pubblicato lo scorso 26 gennaio dalla coraggiosa casa editrice umbra Graphe fa parlare di sé per il coraggio della sua scrittura; eros e poesia si intrecciano in pagine intense e umorali, cariche di sesso ma soprattutto del desiderio incontenibile dell’autrice di essere amata da altre donne. Sì, altre; non sempre una è sufficiente e Chiara, la protagonista, non può fermare la sua ricerca neanche quando incontra colei che la fa palpitare incontrollabilmente. Così il romanzo – difficile definire così un libro la cui struttura narrativa cede facilmente il posto al puro gusto della scrittura poetica – raccoglie l’inanellarsi di inseguimenti amatori della protagonista, condotti anche attraverso l’uso delle chat lesbiche. Che poi, come ci dice lei stessa in questa breve intervista, sono quelli dell’autrice che chi lo desidera potrà incontrare domenica 10 febbraio alle ore 18 presso il Circolo Mario Mieli di Roma (via Efeso 2A) oppure il 24 febbraio alle 17 alla libreria Babele di Milano (via San Nicolao 10).
Ginevra, quanto c’è di autobiografico nel tuo libro?
Tutto. Sono tutti episodi realmente vissuti, lacrime e sorrisi realmente provati. Quello che è un po’ il mio alter ego, cioè un’altra parte di me, è questo mio amico che mi fa un po’ da tutore, da papà, da fratello. È molto simpatico e carino, c’è persino una forma di innamoramento anche se non viene vissuto fisicamente.
Cos’è l’eros per te?
L’eros è una cosa fondamentale. È un terreno che unisce tutti gli episodi. Apparentemente si tratta di una ricerca di contatti attraverso internet. In realtà per la mia idea dell’eros è una ricerca di bellezza, bellezza dell’anima, bellezza della vita o di un amore.
Quindi ricerca dell’anima attraverso internet anche?
Sì, perché no? Si possono usare tutti i mezzi. Anche internet lo abbiamo inventato noi e non è altro che un mezzo per raggiungere i nostri obiettivi.
L’eros è differente tra due donne o tra un uomo e una donna?
Sì è molto differente. Ho anche amato degli uomini quindi ne ho vissuto la differenza. Per la mia esperienza l’eros con le donne è stata una ricerca per poi ritornare alla donna che sono. È come se fossi partita da una situazione in cui ero molto meno identificata di adesso e attraverso le donne sono diventata anche più femminile, sono partita da una condizione più efebica. C’è una delicatezza, un’intensità e una raffinatezza nell’erotismo femminile che copre molte parti, quella emotiva, quella fisica, quella romantica…
È questo appagamento che ti ha portato a desiderare di trascrivere in un libro questa esperienza?
No, non è l’appagamento. Scrivo da quando sono bambina, particolarmente quando sono in momenti di dolore. E anche questo, la scrittura, mi diventa un alter ego, una guida. Quando inizio a scrivere non so cosa scriverò, come il lettore che legge, e la mia scrittura diventa anche la mia guida.
Quali progetti hai per il futuro?
Intanto facciamo uscire questo libro, che mi auguro sarà un bestseller! Me lo hanno anche predetto, spero che le veggenti che me lo hanno detto siano brave.
Perché miri a questo?
Per un piacevole narcisismo, desiderio di affermazione e perché essendo stata una bambina quasi autistica, la parola per me è stata una strada salvifica. Quindi poter parlare tantissimo, vendere tantissimi libri, usare tante parole è come essere rientrata ufficialmente a pieno titolo nella vita.
Quanto interagisci con il mondo lesbico? E "Donne" è un libro lesbico?
Non ho grandissimi contatti anche se partecipo a qualche evento soprattutto letterario o poetico, ma non vado nei locali. Per quanto riguarda il libro, più che un libro lesbico lo definirei per le donne. E non solo: mi auguro che sia anche per gli uomini, che parli dell’amore per tutti.
Da cosa dipende secondo te la difficoltà che ha il mondo lesbico ad acquisire visibilità?
Dalla paura dell’amore. Noi diciamo tutti "cerco l’amore" ma in realtà ne abbiamo una grandissima paura, tant’è vero che nelle relazioni sono tantissime difese e sistemi di negazione e ci sono sia nelle relazioni intime d’amore che in quelle amicali o sociali.
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