Se siamo belle, veramente belle, oppure no, poco importa. L’essenziale è sentirsi a posto. Indossare gli abiti giusti che l’umore richiede, se si è più femminili truccarsi quel tanto che serve per non sembrare prugne avvizzite, se si è più maschili curare il capello che non se ne sposti uno, il caffè se ci risveglia una qualche energia, le sigarette se non ci sogniamo neppure di morire, qualche assaggio di vino (assaggio?) per gradire i pasti, un goccetto (quanto ci piace bere!) dopo cena per digerire, o in disco per godere. Vizi, e ancora vizi. Il bagno in vasca piuttosto che la doccia, l’auto per andare in centro che poi non trovo parcheggio, lo scooter a tutti i costi che d’estate non se ne può fare a meno, la moto che fa fica, il cellulare e finalmente…il computer.
Sono davvero vizi? O, come ci ha
insegnato il Grande Fratello, un indispensabile modo di comunicare? Sì, avete letto bene, comunicare. Perché alla fine, i beniamini della TV guardona, la cosa che hanno sofferto di più è la privazione dei vizi che in fondo, servivano alla gestualità, a mostrare senza tante spiegazioni ciò che si è veramente, irrinunciabili punti di riferimento della personalità, linguaggio della mente e del corpo, altro che capricci!
Il punto è che le nuove generazioni sono ciò che hanno, siamo ciò che abbiamo, perché ciò che abbiamo ci rappresenta. Ormai, totalmente incapaci di trasmettere e quindi provare emozioni, non ci resta che coccolarci come solo noi sappiamo. Il linguaggio del nuovo millennio sta cambiando vorticosamente. Sempre meno parole significanti e sempre più segni simboleggianti. Corriamo vorticosamente in preda al panico, corriamo verso il futuro, ma la tecnologia ci ha già completamente conquistato: sms piuttosto di telefonate, e-mail piuttosto di lettere, icone piuttosto di titoli, flash piuttosto di notizie. In corsa, di corsa all’indietro. Torneremo agli antichi e remoti messaggi di fumo, in volo turistico verso lo spazio.
Vizi irrinunciabili all’inseguimento della bellezza mai avuta e, forse, la bellezza, quella pura, vera, magnifica, non esiste più. Ma che fare? Noi
viviamo qui, ora, adesso, e questo mondo ci piace viverlo al meglio che offre, ci piace bere quel tanto che ci fa godere, ci piace l’auto, la moto che ci fa sentire amazzoni, anche la bicicletta quando si può, il caffè che non ci rinuncio nemmeno se lo devo rubare, lo spazzolino quello elettrico ecc.ecc.ecc.
Il trucco poi, chi l’ha detto che le lesbiche non lo usano? Chi ha messo in giro la voce da zittire che le donne che amano appassionatamente le donne non portano i tacchi e la gonna e gli abiti sexy?! per fortuna, a incantare la fantasia saffica ci pensa la pubblicità…Vizi e virtù di una femminilità mai paga e, perché no, dura e anche un po’ maschile, a noi piace così!
Nessuno ha fatto sondaggi, ne tanto meno ricerche sociali, non ce n’è bisogno, nella classifica degli irrinunciabili la quotidianità offre la sua statistica: vizi e bellezza al primo posto!
di jaguar
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