New York-Il 5 ottobre è morta nella sua casa di Detroit una signora di 101 anni. "La mia vita non è stata niente di speciale. (…) Sono nata il 23 luglio 1899 a Springfield, Illinois…" aveva detto in una recente intervista. E ancora "Non capisco tutta questa agitazione attorno a me. Sono soltanto una persona ordinaria".
Su questa "persona ordinaria" è stato fatto un film-documentario ("Vivere con orgoglio: Ruth Ellis @ 100" della regista Yvonne Welbon), la comunità di Detroit le ha intitolato il centro per giovani gay-lesbiche-bisessuali-transessuali, mentre ogni febbraio, sempre a Detroit, si celebra il Ruth Ellis Day durante il Black History Month.
Da adolescente iniziò a conoscere l’omosessualità attraverso le pagine di The Well of Loneliness di Radclyffe Hall e si innamorò per la prima volta della sua insegnante di ginnastica. Da allora non ha mai nascosto di essere lesbica. Nel 1937 si trasferisce con la sua compagna Ceciline a Detroit. "Il suo nome era Ceciline. La chiamavamo Babe. Lei è stata la sola persona con cui ho mai vissuto… Abbiamo vissuto insieme 30 anni… La nostra casa era famosa per essere un "ritrovo gay". Non c’erano molti posti a Detroit dove potevi andare nel 1937, nel 1940… Le persone venivano da ogni parte".
Allegra, vivace, intraprendente, Ruth Ellis è stata il simbolo del riscatto lesbico e gay per molte generazioni di americani che hanno conosciuto la sua storia, il suo entusiasmo e la sua voglia di vivere e essere felice. "Quando ascoltavamo le sue storie – racconta un’amica – sapevamo che anche noi avremmo potuto realizzare le nostre vite e non aver paura".
Rileggendo le sue parole dalle ultime interviste, viene fuori il ritratto di una donna semplice e pragmatica, forte e di una grande lucidità. "Alle mie feste mettevo insieme gay e etero. Volevo che gli eterosessuali vedessero che non eravamo diversi". "Io non conosco da dove viene la parola "gay". Noi eravamo "sissy" o "women-lovers". Cosí è come eravamo chiamati molto tempo fa. Le cose cambiano. Forse un giorno verrà cambiato il nome ancora una volta". "Se avessimo piú lesbiche e gay tra i nostri politici, aiuterebbe molto".
Negli ultimi anni Ruth Ellis era stata adottata da un gruppo di lesbiche come "nonna onoraria". "Amo danzare, le boccie e i recital di musica classica. Ho molti giovani amici che mi trattano meravigliosamente… Mi sto divertendo molto!"
di Gabriele Zamparini
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