31enne attrice e attivista americana, esplosa con Juno e dallo scorso anno sposa di Emma Portner, Ellen Page è tornata ad attaccare la Casa Bianca e l’attuale governo repubblicano dagli studi del ‘The Late Show with Stephen Colbert‘.
Un discorso potentissimo, quello pronunciato dalla Page, che ha rimarcato come siano gli stessi politici, purtroppo ad alimentare il clima d’odio che stiamo vivendo.
‘E’ impossibile non sentirsi così arrabbiati con il Presidente e il Vicepresidente Mike Pence, che vorrebbe io non fossi sposata, diciamolo chiaramente. Il Vicepresidente degli Stati Uniti d’America non vuole che io ami mia moglie. Vorrebbe vietarlo in Indiana, lui crede nelle terapie di conversione. Quando era Governatore dell’Indiana ha causato così tanto dolore alla comunità LGBT. E penso che quello che ci serve e quello che spero faremo è unire i puntini. Questo è quello che sta accadendo. Se sei in una posizione di potere e odi certe persone, vuoi causar loro dolore, cercando il conflitto, passando la tua vita a provocare sofferenza, cosa credi che succederà? Cosa otterrai? I bambini saranno vittime di abusu, si toglieranno la vita. Le persone saranno aggredite per strada . Ho girato il mondo e ho incontrato le persone più emarginate che esistano. Ho la fortuna di potervelo raccontare e il privilegio di poterlo dire. Questa fottuta situazione deve finire’.
In lacrime, la Page ha scosso l’opinione pubblica americana con un discorso limpido e dirompente. Negli anni scorsi Ellen, dichiaratamente lesbica dal 2014, ha girato il mondo con Gaycation, docu-serie in cui ha visitato i luoghi più omofobi del Pianeta. Stati Uniti compresi.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.
Aggiungo una osservazione interessante, nel discorso sul Green New Deal della OCA, Ocasio-Cortez Alexandra, si fa massimo riferimento a tutte le minoranze ed i gruppi da aiutare, proteggere e sviluppare ECCETTO i LGBT... Anvedi te che OCA da brava cattolica ispanica non sia la solita catto-comunista stampo Rosy Bindi, contro i gay? Ci sta, ci sta...
Povera Ellen Page, ridotta a dover fare la solita propaganda anti Trump per risollevare la sua invisibile carriera. Cosa non si fa per racimolare un po' di visibilità, tipo unirsi alla ammucchiata di solite starlet, più o meno inutili, che ingrassano il branco della Hollywood dei limousine-liberals e cocktail-communist. A parte che il diritto di sposarsi è già stato garantito dalla legge e né Trump né Pence lo hanno messo in discussione, né tantomeno il partito Repubblicano che per due anni ha avuto la maggioranza assoluta sia al Congresso che al Senato e se avesse davvero voluto, come dice la poveretta, avrebbe cambiato la legge. Invece no, perché? Perché per la maggioranza degli americani di destra la parità dei diritti LGBT è un fatto acquisito e scontato. Ovvio che ci sono le comunità radicali contro i gay, ma non sono dove te le aspetti. Sono più fra i neri, soprattutto se convertiti all'Islam, nella comunità indù, fra gli ispanici ultracattolici, i testimoni di Geova, ovviamente tutta la comunità islamica e gli ebrei ortodossi. Ricordo che nella Bible Belt dei super fanatici religiosi vivono più neri Battisti ed Episcopaliani che votano democratico grazie all'influenza dei vari reverendi, che bianchi evangelisti che votano repubblicano. Quindi cara Ellen sconosciuta fai poca propaganda, perché, come disse Jack in Will&Grace, io la tua merce non la compro.