Uno studio pubblicato dal magazine specialistico AIDS sull’utilizzo del preservativo tra gli uomini gay e bisessuali ha recentemente messo in luce un dato gravissimo. Dal 2008 al 2014 c’è stato un progressivo aumento del numero di persone che fanno sesso senza preservativo. Fino ad arrivare a una percentuale molto alta: il 40% di uomini omo/bisessuali, sia sieropositivi sia sieronegativi, affermano di praticare regolarmente sesso senza protezione. Peraltro non c’è stato un aumento effettivo di altri metodi di prevenzione.
È inutile negarlo. Il rapporto sessuale non protetto viene praticato, spesso senza la consapevolezza dei rischi che si corrono. Il preservativo dovrebbe essere una prerogativa imprescindibile, visto che è il metodo di prevenzione più efficace di tutti: se utilizzato sempre, neutralizza quasi completamente ogni possibilità di contagio.
Ma c’è chi, nonostante tutto, continua a non utilizzarlo. A queste persone ci sentiamo di dire due cose:
- Usate il preservativo, sempre e comunque. Ne va della vostra salute e di quella degli altri;
- Se consapevolmente scegliete di non utilizzarlo, prendetevene la responsabilità e quanto meno seguite questi otto consigli su come limitare i rischi di contagio.
In questo articolo
- 1 Fai (spesso) il test dell’HIV
- 2 Se vuoi fare sesso senza preservativo, usa la PrEP (ma in Italia tutto tace)
- 3 Scegli atti sessuali meno rischiosi
- 4 Sesso senza preservativo: parla onestamente col tuo partner
- 5 Evita di mescolare sesso e droga
- 6 Limita il numero di partner occasionali
- 7 PEP, Profilassi Post-Esposizione
- 8 TASP, Terapia come Prevenzione al sesso senza preservativo
Fai (spesso) il test dell’HIV
Testarsi e sapere il proprio stato di salute è un elemento cruciale se si sceglie liberamente di avere un rapporto sessuale senza preservativo. Non si può iniziare il trattamento per l’HIV senza conoscere il proprio status e non si può iniziare la PrEp senza sapere se si è sieropositivi o meno.
I maggiori Centri di Malattie Infettive consigliano ai soggetti a rischio di effettuare un test almeno una volta l’anno. Ma visto che il virus può essere individuato al 100% solo tre mesi l’eventuale contagio, bisogna testarsi più frequentemente possibile.
Se vuoi fare sesso senza preservativo, usa la PrEP (ma in Italia tutto tace)
La profilassi da Pre-Esposizione (PrEP) è ormai diffusissima in America e in vari altri stati: averla è facile quanto comprare i preservativi. Presa regolarmente, sotto controllo delle analisi e con prescrizione medica (questo aiuta anche a testarsi con più regolarità) ha quasi gli stessi effetti di un preservativo.
È stato osservato, in coppie sierodiscordanti, che l’utilizzo della profilassi da parte del partner sieronegativo riduce il rischio che questo contragga l’HIV del 99% dopo un rapporto sessuale senza preservativo. E inoltre, pure avendo un impatto diretto sulla sessualità, l’utilizzo di questo farmaco è separato dall’esperienza sessuale (la PrEP non va indossata come un preservativo). Questo non vuol dire che chi usa la PrEP è autorizzato a non comprare più preservativi: infatti la profilassi non protegge da tutte le altre malattie sessualmente trasmissibili.
L’Europa ha dato il via libera alla diffusione della PrEP nel 2016. In Italia la profilassi da Pre-Esposizione è disponibile con ricetta medica e si può acquistare in farmacia. Tuttavia, come afferma il sito della Lila (Lega italiana per la lotta contro l’AIDS): “L’assenza di un programma nazionale supportato dal SSN fa però sì che spesso, le persone interessate alla PrEP, reperiscano con difficoltà le informazioni necessarie e non possano accedere gratuitamente agli esami previsti per intraprendere e monitorare la profilassi”.
Scegli atti sessuali meno rischiosi
Un’alternativa al sesso senza preservativo è quella di non avere un rapporto sessuale non completo. Secondo il Centers for Disease Control, il sesso anale è la pratica più rischiosa (in particolare da passivi e con eiaculazione interna).
Il sesso orale e tutte le pratiche che non prevedono la penetrazione sono meno rischiose, (anche se non si può dire che siano totalmente sicure: qualora infatti vi siano ferite o tagli in bocca l’atto diventa comunque molto pericoloso). Molti medici raccomandano di sputare sperma o altri liquidi dopo il rapporto orale, o al massimo di ingoiarli: l’acido e gli enzimi nello stomaco dovrebbero ridurre di molto la possibilità di contrarre il virus.
Sesso senza preservativo: parla onestamente col tuo partner
Essere onesti con sé stessi e con il proprio partner è la chiave della prevenzione.
Parla: rivela il tuo stato di salute, l’ultima volta in cui hai fatto il test o il tuo desiderio di rimanere sieronegativo. Però ricorda: puoi essere sicuro di essere onesto, ma non puoi mai sapere se gli altri lo sono altrettanto.
Evita di mescolare sesso e droga
Molte persone utilizzano abitualmente sostanze stupefacenti durante la pratica del sesso senza preservativo. Essere sotto l’effetto di droga aumenta il rischio di incorrere (inconsapevolmente o meno) in rapporti pericolosi, che da sobri forse sarebbero state evitate. Inoltre, spesso tali prodotti comportano disfunzione erettile e problemi molto gravi al sistema nervoso.
Cerca, inoltre, di evitare in qualsiasi modo l’utilizzo di siringhe, soprattutto se già usate. La condivisione degli aghi infetti aumenta considerevolmente il rischio di contagio portandolo al massimo, poiché dà la possibilità al virus di entrare in circolo direttamente nel sangue.
Limita il numero di partner occasionali
Ridurre il numero di partner sessuali riduce meccanicamente il rischio di contagio: ogni persona con la quale ci si intrattiene a letto porta con sé la sua “storia sessuale”. Ricorda però che farlo senza protezione limitando il numero di rapporti non ti difende dall’HIV, visto che ne basta solo uno per contrarre il virus.
PEP, Profilassi Post-Esposizione
La PEP è un trattamento d’urto multidose prescritto dopo una potenziale esposizione al virus dell’HIV. È un trattamento pesante e non dovrebbe essere utilizzato come prima linea di difesa, ma è un valido strumento, soprattutto nei casi in cui si teme di essere venuti a contatto col virus inconsapevolmente (preservativo rotto, ecc).
Hai 72 ore per recarti nel Pronto Soccorso più vicino e richiedere la PEP, ma sarebbe ideale iniziarla entro 24 ore dalla possibile esposizione. Il trattamento consiste in una terapia antiretrovirale di 28 giorni, sotto stretto controllo medico e spesso accompagnata da effetti indesiderati (vomito, nausea, dolori): secondo recenti studi l’efficacia di questa soluzione drastica è pari all’83 percento. Il tema è trattato anche dal film Theo & Hugo, che qualche anno fa ha aperto il Festival di cinema LGBT Mix di Milano.
TASP, Terapia come Prevenzione al sesso senza preservativo
La TasP, Terapia come Prevenzione – Treatment as Prevention, è l’uso dei farmaci antiretrovirali, da parte di persone sieropositive, come strumento per ridurre il rischio di trasmissione dell’HIV in partner sieronegativi.
Le terapie riducono la carica virale delle persone che le assumono, e bloccano la replicazione del virus possono impedire il contagio quasi completamente (LEGGI >).
La TasP è una delle novità scientifiche più significative degli ultimi anni: ha modificato le procedure cliniche, la vita delle comunità e delle singole persone, sieropositive e non.
In modo talvolta contraddittorio, la TasP è entrata anche nelle Linee Guida italiane e viene abitualmente utilizzata. È attualmente considerato il metodo di difesa più sicuro per le persone sieropositive che vogliono tutelare il proprio partner sieronegativo.
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