Chiara Ferragni
In attesa di vederla co-condurre Sanremo 2023 al fianco di Amadeus, Chiara Ferragni ha vissuto un anno in prima fila al fianco della comunità LGBTQIA+ nazionale. Lo scorso febbraio ha promosso Love Fiercely, nuova campagna a supporto di Cig Arcigay Milano per celebrare l’amore egualitario. “Voglio dire a tutti di amare se stessi prima di tutto, perché solo cosí ci si sente liberi di amare come e chi si vuole“. Grazie a questa iniziativa e ad una sua donazione personale, Ferragni ha supportato il progetto Scuola di Arcigay Milano. “Andremo nelle scuole di Milano e provincia per raccontare queste storie d’amore e sensibilizzare i giovanissimi sulle tematiche del bullismo“.
Nel mese di settembre Chiara ha fatto visita a Casa Arcobaleno, progetto promosso dal Comune di Milano, appartamento che dal 2019 accoglie giovani discriminati dalle proprie famiglie, cacciatǝ di casa per il loro orientamento sessuale, l’identità di genere o per il loro percorso di transizione avviato. “Con loro ho iniziato un percorso di sostegno tramite alcune donazioni e condividendo il mio tempo con ragazzǝ che hanno subito questi maltrattamenti“, ha rivelato Ferragni, che ha definito Casa Arcobaleno “un progetto a me molto caro. Ho potuto conoscere alcune di queste persone ed è stato molto emozionante”.
Anche in ambito politico Chiara è scesa in campo, negli ultimi mesi, prendendo posizione contro Giorgia Meloni, per “proteggere e creare nuovi diritti. Non torniamo indietro di decenni”, facendo infuriare Ignazio LaRussa, poi eletto presidente del Senato.
Elodie
Un anno da popstar a tutto tondo per Elodie, riesplosa a Sanremo 2022 e autodefinitasi “smandrappa orgogliosa”, prima di prendere parte al Roma Pride come strepitosa madrina. “Pride per me è famiglia, libera di dire sempre quello che penso”, ha precisato la cantante, sottolineando l’importanza del “ricordarci sempre che siamo tutti uguali, che i diritti sono imprescindibili, che non dovremmo vedere le differenze”. “Al Pride ho sempre provato felicità, è bello sentirsi comunità, trovarsi tra persone che non conosci ma che puoi ritenere tue amiche, perché c’è una condivisione comune, con simili valori. Non c’è cosa più bella di sentirsi in famiglia e al Pride mi sono sempre sentita in famiglia”.
Nei mesi successivi Elodie ha più volte pubblicamente criticato Giorgia Meloni, da lei definita una “donna molto arrabbiata“, per poi ricordarle che “non sei Dio, non ti ci avvicini neanche. Stai calma. Io vado in terapia e non sfogo la rabbia sugli altri”. Dinanzi al programma di Fratelli d’Italia delle scorse elezioni, Elodie si è detta ‘spaventata’ da certi punti presentati, ribadendo il suo posizionamento politico contro la destra oscurantista.
Ursula Von der Leyen
Donna più potente al mondo secondo Forbes, nonché Presidente della Commissione europea dal 1º dicembre 2019 e membro della CDU, Ursula von der Leyen ha passato il 2022 a tuonare contro l’omotransfobia istituzionale polacca e ungherese, minacciando continuamente sanzioni economiche ai due Paesi.
Dinanzi alla Commissione Unione Europea che ha chiesto il riconoscimento delle famiglie arcobaleno in tutta Europa, Italia compresa, Von der Leyen si è detta “orgogliosa del nuovo regolamento che stiamo presentando oggi sul riconoscimento della genitorialità nell’Unione Europea. Vogliamo aiutare famiglie e bambin* nelle situazioni trans-frontaliere. Perché se sei genitore in un paese, sei genitore in tutti i paesi”.
Beppe Sala
Tornato a sfilare al Pride del 2 luglio scorso, “per una Milano dei diritti. E dei doveri”, il Sindaco Beppe Sala ha anche coraggiosamente riattivato “il riconoscimento dei figli nati in Italia da coppie omogenitoriali” da parte del comune, per garantire i diritti di quei figli discriminati dalle leggi attuali. Da ricordare anche come il Comune di Milano abbia ha approvato nel 2022 il registro di genere.
Pierpaolo Piccioli
Il mondo della moda non smette di cambiare ed evolversi insieme alla società, e Pierpaolo Piccioli ne è l’ulteriore conferma. Il direttore creativo della Maison Valentino celebra una visione che va ben oltre la passerella, rivendicando una moda radicale, consapevole, e ribelle.
Dalla sfilata in Piazza di Spagna con modellə di ogni età, etnia e fisicità, celebrando un’espressione che supera canoni preocostruiti e accoglie chiunque, fino a schierarsi apertamente contro un governo conservatore e retrogrado: “La violenza è regressione, l’omofobia è regressione, la necessità di categorizzare l’anima è regressione. Non dobbiamo arretrare di un millimetro sui diritti acquisiti ma soprattutto i tempi sono maturi per acquisirne di nuovi e fondamentali” scriveva durante le elezioni 2022. Piccioli è la dimostrazione che anche la moda può essere un mezzo potente e sovversivo, includendo tuttə, senza distinzione di generi, stereotipi, conformismi.
Mara Venier
È la zia d’Italia e ci ama tutt*, senza distinzioni. Non ci farà un trattato sulle teorie di genere e magari potrebbe lasciarsi andare a qualche gaffe, ma Mara Venier non perde occasione per manifestare affetto, supporto e vicinanza alla comunità. È la simpatica e verace signora che racconta di due uomini innamorati la domenica pomeriggio, chiedendo a nonni, zii, e parentame riunito davanti la tv come sarebbe arrivare a vivere in un mondo dove nessuno deve dichiarare i propri orientamenti sessuali e può amare chiunque senza distinzioni.
Racconta di ragazzi non accettati dalla famiglia e invita i genitori ad accogliere senza preconcetti. Sappiamo che la lotta per i nostri diritti non è solo fatta d’amore, ma Mara Venier è la zia della televisione che non ci penserebbe due volte a difenderci al pranzo di famiglia. Come non amare questa alleata di trincea?
Michela Murgia
Piaccia o meno, Michela Murgia è tra le scrittrici più apertamente schierate della letteratura contemporanea. Ci supporta senza mai scadere nella ‘polemichetta’ da social fine a sé stessa e condita di frasi preconfezionate, ed è sempre in verità pronta a restituire l’attenzione con pungente precisione e senza edulcorare nulla.
Dalla petizione per le dimissioni dell’assessora all’Istruzione della Regione Veneto Elena Donazzan di Fratelli d’Italia, in seguito ai commenti transfobici su Cloe Bianco (professoressa che si è tolta la vita lo scorso Giugno) – “Abbiamo superato le 40mila firma, cosa serve ancora per far dimettere la sua assessora?” scrisse nelle sue stories, taggando direttamente il presidente veneto Zaia – al gesù queer del suo “catechismo femminista” con God Save The Queer, Murgia non smette di utilizzare le parole per smuovere coscienze e risvegliare dai qualunquismi.
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