Terrorizzato all’idea di andare in carcere, Boy George, ancora nella cella del tobunale con gli altri deetnuti in attesa di giudizio, ha pianto e chiesto aiuto alle persone che si trovavano con lui. "Non posso andare in prigione, cercheranno di uccidermi per quello che rappresento – ha detto tra i singhiozzi l’ex cantante dei Culture Club – . Sono solo una vecchia e grassa pop star di cui tutti ridono". Una reazione che forse non tutti si aspettavano dopo la condanna a 15 mesi per avere sequestrato e picchiato l’escort 29enne Audun Carlsen nell’aprile 2007.
Per niente rassicurante, il compagno di cella che ha raccontato alla stampa l’accaduto diceva a Boy George che gli altri prigionieri detenuti nel carcere di Pentonville lo avrebbero di certo picchiato.
Ed evidentemente non si sbagliava Boy George. Alcune fonti interne al carcere a nord di Londra dove è stato portato per scontare la sua pena, hanno dichiarato che fin dal suo ingresso, la pop star è stata sbeffeggiata e ridicolizzata al punto che i dirigenti hanno deciso di traferirlo nell’ala dell’ospedale, lontano dalla zona dove si trovano tutti gli altri. "È dichiaratamente gay e un personaggio famoso, ciò che lo rende un bersaglio facile per qualcuno che vuole farsi un nome – hanno fatto sapere dal cercere -. Sarebbe troppo vulnerabile in un’ala normale e la sua sicurezza non potrebbe essere garantita".
Dopotutto, l’ala ospedaliera sembra essere quella destinata ai vip londinesi caduti in disgrazia. E’ la stessa, infatti, in cui è stato rinchiuso Blake Fielder Civil, marito di Amy Winehouse. Nei prossimi giorni Boy George, data la reazione riceverà supporto psicologico da personale specializzato del carcere e resterà sotto stretta sorveglianza dei secondini che vigileranno che non si faccia del male da solo.
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