Una delle più frequenti teorie contro le persone LGBT è che l’omosessualità sarebbe ‘contro natura’. A leggere il rapporto di uno studio condotto da alcuni etologi viene da chiedersi a quale natura ci si riferisca. Secondo quanto affermano questi scenziati specializzati in comportamento degli animali, il bisonte (sì, proprio lui, il simbolo della virilità a stelle e strisce) è l’animale che più frequentemente ha rapporti omosessuali. Sarà colpa, anche in questo caso, della corruzione dei costumi nella società contemporanea? Difficile crederlo.
E non è il solo, nel regno animale, a praticare sesso in maniera assolutamente svincolata dalle basilari esigenze riproduttive.
Le scimmie bonobo, per esempio, pare risolvano i conflitti del branco praticando sesso. Inoltre, in questa particolare specie di primate è molto diffuso il sesso lesbico e quello tra maschi, oltre a quello finalizzato alla procreazione. Tra gli scimpanzè, invece si
registra un vero e proprio record di rapporti omosex. Per non parlare di uccelli, cetacei, elefanti, giraffe (tra le quali l’omosessualità riguarda il 50% dei casi), iene, leoni e per finire pecore e bovini.
Ma c’è di più. Il biologo della British Columbia University Bruce Bagemihl respinge la convinzione diffusa che omosessualità significhi esclusivamente sesso. "I rapporti fra maschi e maschi e fra femmine e femmine – sostiene Bagemihl – possono coprire un vasto arco di comportamenti, che vanno dal corteggiamento alla formazione di un legame di coppia e di una famiglia. La stessa definizione vale per l’eterosessualità, solo che in questo caso il rapporto è fra animali di sesso diverso". Legami che a volte diventano monogami e duraturi e all’interno dei quali rientra anche l’allevamento di piccoli della specie. Come per i gabbiani dove
accade spesso che le femmine usino i maschi solo come ‘donatori di sperma’ per poi lasciarli e crescere i piccoli. Come dire che in natura i Pacs, i Cus, la fecondazione eterologa e perfino i matrimoni gay esistono già.
Ci sono specie, poi, in cui è più diffusa l’omosessualità maschile (come nei delfini) e altre in cui riguarda esclusivamente le femmine (come per un tipo di antilope africana).
In una recente intervista,l’etologo Enrico Alleva dell’Istituto superiore di Sanità ha tenuto a precisare che bisogna distinguere tra rapporti omosessuali dovuti allo stress a cui gli animali vengono sottoposti,
come può accadere in uno zoo o in un allevamento, dalle pratiche omosessuali che testimoniano quelle che noi chiamaremmo ‘coppie di fatto’.
C’è qualcun altro che sostiene ancora la tesi del ‘contro natura’?
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