Per sei anni nei panni di Noah “Puck” Puckerman, tra i protagonisti della serie di culto LGBT Glee, Mark Salling è stato trovato senza vita all’età di appena 35 anni.
Il sito TMZ parla di suicidio, con il giovane che si sarebbe impiccato, anche se da parte del suo agente non sono arrivate conferme di alcun tipo. Nell’agosto scorso Salling aveva provato a suicidarsi tagliandosi le vene. Sciupafemmine della serie Glee, Mark si era dichiarato colpevole di possesso di materiale pedopornografico. Tre anni fa una sua ex fiamma l’aveva denunciato alla polizia, che trovò nel suo computer circa 50.000 immagini pedopornografiche. Patteggiando, l’attore avrebbe dovuto passare da uno a 7 anni in galera.
Nel mese di marzo era attesa la sentenza definitiva. Salling avrebbe dovuto seguire anche un programma di recupero ad hoc per i molestatori sessuali, evitare i parchi pubblici, le scuole e rimborsare con 50.000 dollari tutte quelle giovani vittime che gli avrebbero chiesto un risarcimento. Vietati senza se e senza ma i contatti con i minori di 18 anni.
Nel 2013 Mark era stato accusato dall’ex fidanzata Roxanne Gorzela di essere stata forzata ad avere rapporti sessuali non protetti. Per farle ritirare la denuncia, l’attore pagò quasi 3 milioni di dollari.
Cinque anni fa, era il 2013, il 31enne Cory Monteith, assoluta star di Glee, venne trovato senza vita in una camera dell’Hotel Fairmont Pacific Rim di Vancouver. Morì a causa di un mix di eroina e alcool.
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