Code di paglia – Nell’ultimo numero dell’Europeo viene ripubblicata un’inchiesta del 1978 del giornalista Massimo Fini sull’omosessualità. E le belle teste verdi della cultura gay s’incazzano, protestando una visione "retrograda e oscurantista". Insomma i gay non sono più così, sono tutti liberati, felici. A parte che l’inchiesta è del 1978 e quindi è per forza di anni "datata", purtroppo, però, non è così "superata", specialmente nella sana provincia italiana dove vige ancora il si sa ma non si deve dire. Paura, discriminazione, non accettazione di se stessi, esistono ancora e sfortunatamente anche da parte dei più giovani. Sarebbe interessante, invece, che venisse riproposta la stessa inchiesta oggi, con le stesse categorie sociali. Così vedremmo veramente, senza indignarsi, cosa è cambiato e cosa è rimasto uguale.
Non siamo mica la BBC – Mentre ancora si sentono gli echi dei bacini adolescenziali del Festivalbar, di cui l’unico scandalo è che sono palesemente finti e dei baciucci depressivi del film tv su miss Italia, il cui vero disgusto è che sono incredibilmente noiosi, in Inghilterra sul canale BBC2, sta per andare in onda una fiction in tre puntate ambientata in epoca vittoriana. Il titolo è "Tipping The Velvet" e, nella complicata storia, una dama in disgrazia si ritrova vittima di una ricca signora con preferenze sadomaso che la schiavizza sessualmente. Scene molto esplicite, ma nessun tipo di censura. Solo un semplice commento della critica televisiva che definisce lo show "porno soft mascherato da opera d’arte".
Lesbo commedia romantica – Come prevedibile ignorata dai molti (anche dagli stessi gay, troppo impegnati a sognar le Callas), è uscita nelle sale e sta avendo un discreto successo la deliziosa commedia americana "Kissing Jessica Stein". Il plot non ha nulla d’originale, battibecco iniziale fra i protagonisti, corse in taxi, colpo di fulmine, amore complicato. L’unica differenza è che non ci sono Meg Ryan e Tom Hanks, ma due giovani attrici Heather Jurgensen e Jennifer Westfeldt. Una moderna storia d’amore lesbica nella New York upper class, con tanto di problemi imprescindibili per l’esistenza: come usare correttamente tre tipi di rossetti, base, colore, lucidalabbra. Per tutte le ragazze gay che sentono poca affinità con gli scaricatori di porto.
Pensiero Stupendo – Vittorio Sgarbi. Il sottosanitario, bisogna ammetterlo, è anche simpatico nei suoi neuro-sfoghi. Urbani è un pavido e la di Benedetto (protagonista, suo tempo, del primo film lesbo della storia del cinema italiano "Immacolata e Concetta"), si genuflette in innominabili attività, Gasparri "se lo vedo gli sputo", ecc.. Al di là degli apprezzamenti o dei disprezzi politici, bisogna ammirare il flusso di coscienza, ininterrotto, imprevedibile, totalmente psicotico. Dai culattoni raccomandati al rimpianto per Montanelli (ma non l’aveva odiato quando era in vita?). Dalle fidanzate pornostar ai moralismi puritani. Sbalzi umorali mai visti nemmeno nelle più sfortunate vittime della meno pausa. E l’amico del cuore Alain Elkann, fido compagno di tante belle avventure culturali (con la c minuscola)? "Un cameriere, ha trovato un nuovo padrone (dominus?)".
Pensiero Orrendo – Franco Zeffirelli. Una grande occasione sprecata. Un film riuscito a metà e la grande possibilità di ritornare alla ribalta del cinema internazionale sfumata. E che fa il lirico Franco? Sale le scale della prefettura di Firenze, per concordare con le autorità i modi più opportuni per arginare l’orda barbarica no-global che si riverserà su Firenze in novembre. Anche Oriana Fallaci è d’accordo. Lo dice lui, perché l’adesione della pasionaria anti-islam non risulta pervenuta. Che voglia diventare il Nanni Moretti della destra? E al posto dei girotondi, cosa? Tutti insieme ad intonare "Casta diva"?
di Paola Faggioli
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