IMPRENDITORI GLBT: LA NUOVA FORZA

Nasce ufficialmente EGMA, rete di associazioni di manager gay e lesbiche in Europa. Presidente è una donna: Eva Kreienkamp. Che racconta a Gay.it: 'vogliamo costruire un mondo perfetto'.

IMPRENDITORI GLBT: LA NUOVA FORZA - foto kreienkamp - Gay.it
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MILANO – In aprile si è tenuto a Vienna un evento particolarmente importante per tutto il movimento gay e lesbico professionale d’Europa, che ha visto la partecipazione attiva anche di PrIMO, il network italiano di professionisti, imprenditori e manager omosessuali. EGMA, la European Gay & Lesbian Manager Association, nata in maniera informale nel 2000 dalla volontà delle principali associazioni manageriali Gay d’Europa, ha infatti deciso di dotarsi di uno statuto vero e proprio, di una sede sociale, e di un direttivo. Con una cerimonia particolarmente suggestiva, si è provveduto a firmare i nuovi statuti, che renderanno EGMA una associazione riconosciuta di diritto tedesco con a Colonia.
Presidente dell’associazione è stata eletta Eva Kreienkamp, in rappresentanza dell’associazione tedesca delle manager lesbiche WirtschaftsWeiber, mentre VicePresidente è Angelo Caltagirone, rappresentante dell’associazione svizzera Network. Le sue origine italiane sono chiarissime… ed è infatti anche socio di PrIMO.
E l’apertura verso il mondo femminile, fortemente voluta da PrIMO e sancita dalla presidenza femminile, vuole rispondere ad una pressante necessità di un forte riconoscimento della donna, penalizzata sul mondo del lavoro sia sul fronte di “genere” che su quello dell’orientamento sessuale. Inoltre, una associazione unicamente maschile, avrebbe rischiato per essere “discriminante”: un controsenso per chi vuole battersi contro ogni discriminazione.
I sei soci fondatori della “nuova” EGMA sono: Völklinger Kreis (D), WirtschaftsWeiber (D), L’Autre Cercle (F), PrIMO Network Italiano (I), AGPro (A), Network (CH).
Abbiamo intervistato la neo-eletta presidente di EGMA, Eva Kreienkamp, per capire meglio come lavorerà questo importante organismo continentale.
Eva, puoi spiegarci quali sono gli obiettivi e le attività che EGMA realizzerà nei prossimi mesi?
La European Gay and Lesbian Managers Association vede come suo obiettivo primario permettere la visibilità di gay e lesbiche nel mondo del lavoro, sia come imprenditori che come manager o lavoratori. Vogliamo incoraggiare i nostri associati a contribuire con tutte le loro risorse nel costruire un valore di business. Questo significa che cambieremo l’orizzonte del mondo lavorativo, promuovendo la diversità come risorsa per il business e la società e non, come è vista adesso in molti paesi ed aziende, come un impegno inutile. Vogliamo fare pressione in Europa nel mondo delle aziende e del business, nella politica e nelle università. Inoltre, stiamo cercando organizzazioni che condividono i nostri scopi e vogliano collaborare con noi. Quest’anno ed il prossimo, lavoreremo a strutturare la nostra organizzazione, cercando nuove associazioni nazionali e regionali che intendano associarsi ai soci correnti (PrIMO Network Italiano, Network, Voelklinger Kreis, Wirtschaftsweiber, AGPRO, L’Autre Cercle). Siamo inoltre già stati invitati a collaborare e partecipare come speaker al World PR Forum di Trieste del giugno prossimo, interamente dedicato alle diversità, ed in cui cureremo un workshop sulla diversità legata all’orientamento sessuale. Un secondo appuntamento ci porterà nel 2006 fuori dall’Europa, collaborando con la Conferenza Internazionale “The Right to be Different” che si terrà a Montreal in parallelo con i primi Outgames.
Quale sarà la relazione tra EGMA e l’Unione Europea? Cosa può fare l’Unione Europea per combattere la discriminazione sul luogo di lavoro?
EGMA è un’organizzazione Europea, che rappresenta associazioni e network di paesi appartenenti all’Unione Europea. Ma non solo. Utilizzeremo l’Unione Europea (certamente la più rilevante) come una delle tante istituzioni e organizzazioni internazionali per promuovere la diversità e pertanto dire basta alle discriminazioni. Le nostre organizzazioni socie sono radicate a livello locale o regionale. Ora vogliamo creare un network capace di farsi sentire a livello europeo. Uno dei primi passi è quello di aiutare l’implementazione, in maniera seria ed oculata, attiva ed orientate al business, delle Direttive Europee contro la discriminazione. L’esperienza di alcuni paesi mostra infatti che l’implementazione dei principi di non-discriminazione è innanzitutto necessaria per avere buoni risultati di business. Speriamo quindi di trovare supporto a livello europeo per effettuare dei benchmark tra le implementazioni delle politiche di tutela delle diversità nelle varie aziende europee, rendendo noti i benefici che ne derivano, spingendo le altre aziende ad adottare simili politiche in breve tempo.
Quale è la situazione in Germania rispetto alle pari opportunità sul posto di lavoro per uomini e donne omosessuali?
Grazie per questa domanda. Spero che abbiate molto tempo, mentre cerco di approfondire i vari aspetti della risposta. Potrebbero volerci giorni, settimane, anni, perché ogni storia di ogni persona è differente. Comunque cercherò di dare una risposta concisa. In Europa vediamo sei dimensioni principali della diversità: genere, etnia, età, religione, orientamento sessuale ed abilità fisiche. In un mondo perfetto, queste sarebbero semplici dimensioni della nostra identità personale. Ma il mondo non è perfetto, per cui esiste sempre una dimensione “normale”, e le sue devianze. In Europa “normale” sarebbe: maschio, “comunitario”, cattolico, eterosessuale e perfettamente abile. In realtà questa “normalità” rappresenta meno del 30% della popolazione europea! Sappiamo che uomini e donne sono diversi, allo stesso modo lo sono gli uomini e le donne omosessuali. Gli uomini sono fortunati, in quanto normalmente appartengono al gruppo dominante, così che devono solo affrontare una “devianza”, l’orientamento sessuale. Questa è normalmente una categoria non-esistente, così essi sono da un certo punto di vista “incompleti”. Se la società in genere tollera l’omosessualità (la legislazione è cambiata enormemente), la discriminazione è percepita a livello individuale e quindi spesso la risposta è data a livello individuale, ad esempio cercando lavoro in un ambiente “gay-friendly”. Nel mondo aziendale gli uomini gay esistono solo laddove ci si aspetta che esistano, come nell’industria della moda, ma raramente in altri settori, come quello finanziario. È percepito come più semplice per tutti di crearsi una carriera senza essere apertamente gay, e purtroppo non abbiamo abbastanza esempi del contrario. Per le donne da un lato è più semplice, dall’altro più difficile. Le donne sono oggi circa metà della forza lavoro, ma non hanno metà del potere. Pertanto, tutte le donne sono impegnate a rompere il “tetto di vetro”, il che necessita di una grossa energia da parte di tutte. Le lesbiche stanno ancora lavorando per avere un’immagine (qualunque immagine). L’energia residua per poi lottare per pari diritti e per la visibilità sul luogo di lavoro è quindi marginale. In genere si trovano donne (incluse donne lesbiche) nel mondo professionale (avvocati, consulenti fiscali, medici etc.). Mentre in quello aziendale stanno avanzando più lentamente. Qui la discriminazione è in genere percepita non in quanto lesbiche, ma in quanto donne. Infine, la situazione economica in Germania è al momento così insicura, che la maggior parte delle persone non metterebbe a rischio il proprio posto di lavoro solo per essere “out” sul posto di lavoro.
Cosa può fare EGMA concretamente per gli imprenditori, i manager ed i professionisti che affrontano difficoltà nel loro lavoro a causa del loro orientamento sessuale?
EGMA farà pressione a livello europeo, e cercare di trovare forme di supporto a livello locale, attraverso le nostre associazioni locali. Il nostro approccio sarà però quello di supportare i nostri associati attraverso una guida rispetto alle loro capacità di business e di leadership, oltre che creare una piattaforma di contatti d’affari a livello internazionale, in modo che essi siano emozionalmente ed economicamente indipendenti.
Ok, facciamo al contrario. Cosa possono fare gli imprenditori, i manager ed i professionisti per aiutare concretamente EGMA?
Dare l’opportunità agli associati di EGMA di parlare, ad esempio, in conferenze, alla stampa, nei partiti politici, in gruppi di lobby etc. Consentire ai soci di EGMA di fare “business” tra di loro essendo gay o lesbiche abbastanza da incoraggiare la diversità nelle loro stesse organizzazioni. Ed infine, cercare di cambiare le loro stesse organizzazioni attraverso l’implementazione di strumenti di diversity management.
Qual è il ruolo delle donne come professioniste, in un’associazione come EGMA?
Direi lo stesso ruolo degli uomini. Lavoriamo assieme per raggiungere i nostri obiettivi, talvolta ci divertiamo assieme, ma riconosciamo le nostre differenze, le rispettiamo e vogliamo trarne profitto.
Esiste un “comune punto di vista” circa i diritti gay tra le diverse associazioni di professionisti GL in Europa?
Certo. L’Europa è oggi un “porto protetto” per le persone omosessuali dal punto di vista dei diritti umani. È nostra responsabilità mantenerla così, il che è possibile solamente attraverso la visibilità, non solo durante le settimane del gay-pride, o nei weekend in discoteca, ma ogni giorno sul posto di lavoro. Che non dimentichiamolo, occupa più di metà della nostra esistenza! Inoltre è nostra responsabilità di aiutare chi è meno fortunato, e di creare una forte consapevolezza che i diritti umani, vanno preservati nel tempo. E questo è un compito importante della responsabilità sociale del mondo del business.
Articolo realizzato in collaborazione con PrIMO
Network Italiano
.
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