Vistosi, tenerissimi, iconici: stanno facendo il giro del web le foto del profilo Instagram di Benny Harlem, modello e cantante di New York e papà di una bambina di sei anni, Jaxin. Nei bellissimi scatti si fondono molteplici stimoli culturali e identitari, in un gioco speculare di simmetrie e effetti stranianti. I due sono quasi sempre perfettamente abbinati, sia a livello di outfit che di pose e sfoggiano acconciatura quasi identiche.
Cespugli, criniere, nuvole nere che esprimono a una marcata fluidità gender: maschile e femminile sono rimodulati e molto poco sottolineati. C’è più unione che differenziazione, il papà usa l’immagine per insegnare alla figlia la bellezza della propria identità: “Le insegno ad amarsi così com’è, rispettandosi e ricordandole che se lei stessa si ama, l’amore conquisterà tutte le sue relazioni”.
Entrambi esibiscono una chioma enorme, spropositata, dando vita a richiamo continuo tra l’immagine dell’uno e dell’altro, in una rivendicazione all’unisono dell’identità afro e dell’amore familiare.
La piccola Jaxin a tratti sembra una bambola che l’uomo tiene con sé, a tratti la versione in miniatura dell’uomo. I due a prima vista possono essere scambiati per statue contemporanee ieratiche e perfette. In alcuni scatti sembra di vedere Iman, la moglie di David Bowie, in altre i capelli di Benny svettano verso il cielo, in una specie di torre alla Marge Simpson.
La diversità dei capelli afro, spesso nascosta o rinnegata dai neri americani per avvicinarsi alle capigliature dei bianchi, qui invece trova libera espressione. Esibita, esaltata, enfatizzata su look che rimandano direttamente agli anni ’80 e ’90.
“Li faccio crescere da quando ho 15 anni” ha dichiarato Benny parlando sempre dei suoi lunghissimi capelli, “con loro ho sviluppato la mia vera personalità e oggi mi sento autentico”.
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