Negli ultimi anni il termine genderlfuid è finito ovunque e sulla bocca di chiunque.
L’effetto collaterale è che qualcosa di reale e molto più stratificato di quanto sembra venga banalizzato, e ridotto a fenomeno del momento.
Ma nuove ricerche confermano che non stiamo parlando di una moda nata su TikTok.
Sempre più adolescenti si identificano nella dicotomia genderfluid, e come spiega la psicologa e psicoterapeuta, in caso non l’avessimo già appurato, non c’entra nulla con l’orientamento sessuale.
“L’orientamento sessuale ha a che fare con ‘chi mi piacè mentre l’identità di genere ha a che fare con ‘chi sono iò” dice Taverna, sottolineando che identità di genere (come ci sentiamo e percepiamo in relazione alla dicotomia maschio o femmina, o altro) e orientamento sessuale (da chi ci sentiamo attrattə) si intersecano tra loro ma sono due cose a sé stanti.
Come spiega la psicologa, il fatto che coinvolga in particolare i più giovani non è nemmeno casuale, perché inquadra un periodo di transizione tra l’adolescenza e la vita adulta dove anche la nostra identità di genere, non più fissata in due binari prestabiliti e dati per scontati, viene messa in discussione e non risulta sempre così chiara, invitando ad una maggiore sperimentazione e scoperta di sé.
Nel servizio tenuto da Italpress, vengono intervistatə numerosə giovani che ribadiscono che questa possibilità permette di non sentirsi ‘costrettə’ all’interno di quelle norme eteronormative che siamo abituatə a considerare universali: “La società ci impone il genere femminile e maschile invece l’identità fluida è la comunicazione di questi due generi” spiega unə dellə ragazzə “Non per forza la categorizzazione ma la possibilità di essere tutti o di non essere nessuno“.
Se negli ambienti sicuri, o come dice Taverna ‘più amicali’ comunicare la propria identità viene più naturale, nel contesto famigliare potrebbero presentarsi divergenze: ma più che contestare, le figure genitoriali dovrebbero aprirsi all’ascolto e cercare di comprendere, creando uno spazio di crescita e scoperta reciproca.
Come dice la psicologa: “Il sostegno da parte della famiglia è fondamentale per non sviluppare poi patologie dal punto di vista psicologico, di tipo depressivo e ansiogeno e per avere un benessere psicologico”.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.