Mettete insieme un campione di Judo, il nipote di una cantante d’opera, un aspirante vescovo e un biologo, aggiungete tanto pelo e muscoli, shakerate il tutto e cosa otterrete? Senza alcun dubbio, il cocktail esplosivo rappresentato dai Bearforce1.
Il nome della band non mente: l’impronta (tanto per rimanere in tema) è proprio quella di un gruppo di orsetti che si divertono a cantare e ballare brani dance carichi di energia e di dancefloor-appeal. I Bearforce1 sono Ian, Peter e Yuri da Amsterdam e Robert da Belfast che dopo essersi incontrati durante un viaggio a New York nel 2006 hanno deciso di formare la più grande band ursina – come dicono sul loro sito – del mondo. A proposito del sito, è molto carino e vale la pena farci un giro, soprattutto per gli amanti del genere, visto che i quattro non sono per niente timidi in quanto a fotografie.
E nell’attesa che a breve arrivino anche in Italia, Gay.it li ha intervistati in esclusiva per voi.
Gran bei corpi, sorrisi fantastici, movimenti accattivanti. Raccontateci la favola di voi, orsi-Cenerentole, diventate reginette pop. Chi ha fatto l’incantesimo?
È stata la nostra pelosa madrina della C+R Record! O meglio, è stato soprattutto un intervento divino.
L’immagine dell’"orso" non è esattamente solare e allegra. State dando una mano per portare gli "orsetti" al sorriso?
Gli Orsi sorridono! Stiamo solo portando alla luce ciò che già esiste nell’anima profonda dei pelosetti.
In un mondo che impazzisce dietro a delle lolite e a delle boy band, voi rappresentate una specie di rivincita degli adulti o il rimpianto del bel tempo andato?
Il mercato è già saturo di bellezze glabre! Noi, solo perché siamo più vecchi e più pelosi, non significa certo che non possiamo cantare o che non abbiamo talento! Possa la forza degli orsi essere con tutti voi!
Pensate mai a radervi?
Noi usiamo il rasoio… Solo che lo usiamo dove voi non potete vedere, piccoli.
Quali sono le vostre fonti di ispirazione?
Ne abbiamo parecchie! Dal ballo delle pon pon girls dei licei americani, alle festicciole delle casalinghe vestite solo di biancheria intima, alla musica elettronica, al bere vodka a fiumi.
Mai stati in Italia?
Alcuni di noi, sì. Ma noi tutti desideriamo venire, per esibirci. E per prendere la benedizione papale!
Cosa vi piace del nostro Paese?
Il gelato e gli uomini italiani! Diavolo, il gelato sugli uomini italiani, oh!
Progetti di venire per uno spettacolo?
È solo questione di tempo. Mandateci i biglietti. Dateci dei microfoni. Allacciate le cinture di sicurezza. Vi coinvolgeremo in qualcosa di molto movimentato!
Diteci il nome di una icona italiana, se ne avete una.
Pavarotti, Gucci, Dolce & Gabbana, Ferrari, Francesco d’Assisi, Bertolli (l’olio, ndr). Ne abbiamo parecchie!
Un artista italiano con cui vorreste esibirvi.
Eros Ramazzotti (una vera icona Bear, ndr)!
È difficile credere che voi siate quattro single, ragazzi. Non ci sono legami o relazioni fra di voi?
Siamo single come delle (pelose) casalinghe disperate! Beh, comunque siamo veramente molto amici fra di noi. Ci vogliamo realmente bene, l’uno con l’altro.
Ian, Peter, Yuri sono di Amsterdam. Avete ancora legami con la vostra città d’origine? Che ne è della vita gay, dopo gli assassinii di Theo Van Gogh e Pym Fortuyn?
La vita gay non è cambiata, ma siamo certamente diventati più coscienti che l’intolleranza è sempre intorno a noi. Dappertutto, non solo ad Amsterdam. Detto questo, sappiate che l’Olanda è ancora uno dei luoghi più tolleranti e aperti del mondo.
di Gian Luca Pacini
© Riproduzione Riservata