Per alcuni sono un ibrido malriuscito, per gli appassionati un must irrinunciabile. Via di mezzo tra automobili di classe e fuoristrada pronti all’avventura, i Suv, acronimo di Sport Utility Vehicle, sono, come dice il nome stesso, vetture sportive utilitarie. In sostanza consentono una buona governabilità su terreni accidentati mentre garantiscono tutta la comodità di un’auto da viaggio. Insomma adatti sia alle lunghe distanze in autostrada che alle scampagnate su strade non asfaltate: una vera manna per chi vuole sfoggiare un’auto da duro senza dover rinunciare agli opportuni comfort.
I Suv sono diventati popolari negli anni Novanta dapprima negli Stati Uniti e poi anche in Europa dove le case automobilistiche si sono cimentate nella produzione di modelli di successo. Molti automobilisti, pur non dovendo affrontare spesso terreni accidentati, prediligono la comodità di questi colossi a quella delle normali berline per la maggiore sicurezza che essi garantiscono. In effetti in caso di incidente su un Suv difficilmente si rischiano danni molto pesanti anche se il pericolo, visto il peso e l’altezza, è di provocarne di gravi all’altra vettura…
Sporchiamoci di grasso e diamo una sbirciata a…
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Sporchiamoci di grasso e diamo una sbirciata alla tecnica di questi “tori” della strada: le caratteristiche comuni a tutti i Suv sono la trazione integrale, l’altezza da terra maggiore rispetto alle autovetture comuni e altre dotazioni meccaniche mutuate dai fuoristrada puri che consentono una buona mobilità su terreni a scarsa aderenza. I motori in genere non sono molto diversi da quelli montati su berline di lusso, ma sono modificati secondo le esigenze specifiche del fuoristrada (impermeabilizzazione del sistema elettrico, modifiche al circuito di lubrificazione); anche se in genere sono sollevati da terra più delle vetture comuni, nei Suv le parti delicate del motore sono protette da rivestimenti antiurto che consentono di prendere cunette e irregolarità del terreno con maggiore tranquillità.
Un’altra cosa da aggiungere dal punto di vista della tecnica è relativa alle sospensioni che nei Suv sono quasi sempre indipendenti per garantire un buon confort nel viaggio su strada e una sufficiente escursione nelle uscite fuoripista mediamente impegnative.
Ma per capire meglio quali sono le attrattive di questa categoria, andiamo a dare un’occhiata ad alcuni dei modelli attualmente in circolazione. Il primo non può essere che il nuovo Range Rover: in realtà è uno dei primi Suv che siano mai usciti sul mercato o perlomeno uno dei più noti e invidiati, ma da poco la statunitense Land Rover ha presentato il modello 2006 che, pur rispettando la tradizione, si è completamente rinnovato nella linea e nella tecnica. Disponibile nella versione Turbodiesel da 3000 cc o con motore benzina V8 da 4400 cc, questo mostro da due tonnellate e mezzo e un prezzo variabile a seconda dei modelli da 63mila a 100mila euro, racchiude uno degli ambienti di guida più eleganti e ricchi di accessori: finiture in pelle, regolazioni ottimizzate per una ergonomia perfetta, volante e sedili riscaldati, e un sistema audio da far drizzare le orecchie con i suoi 11 o 14 speaker e la compatibilità Mp3. Il tutto gestibile con i comandi vocali o attraverso il touchscreen dal quale è possibile accedere alla navigazione satellitare (ove montata), al sistema integrato del proprio telefono personale attraverso Bluetooth, al sistema con informazioni 4×4 e alla Land Rover VentureCam (opzionale) o alla telecamera posteriore. La Land Rover VentureCam è una videocamera senza fili in grado di trasmettere immagini a colori da qualsiasi posizione attorno al veicolo. Le immagini vengono visualizzate direttamente sul touchscreen montato sulla consolle centrale, da dove è possibile anche comandare la telecamera.
Parlando di strumentazioni di lusso non si può non citare la Mercedes classe M, inconfondibile grazie alla sua linea sofisticata. Rispetto alle versioni precedenti, questa vettura è un po’ più ampia e in effetti lo spazio è tra le caratteristiche che la contraddistinguono: può portare fino a sette passeggeri con la terza fila di sedili opzionale, oppure garantire uno spazio di carico immenso se si ribalta il divano posteriore. È per questo forse la vettura del settore più indicata per i viaggi lunghi anche se non disdegna il fuoristrada impegnativo grazie a motori a 6 o 8 cilindri dalla concezione nuovissima. I prezzi di questo Suv di alto livello vanno dai 51.320 euro per la ML 280 CDI ai 107.800 della ML 63 AMG.
E visto che parliamo di modelli di lusso, due parole anche per la Nissan Murano che, nella versione Gran Turismo, offre un sistema di intrattenimento con lettore DVD/MP3 e schermi LCD per i passeggeri di dietro incastonati negli schienali dei sedili anteriori. Con un prezzo a partire da 56.420 euro, questa vettura è una di quelle che coniugano il lusso e l’eleganza con una buona prestazione tecnica a un prezzo accessibile.
Ma se il prezzo basso è quello che vi sta più a cuore non disperate: non tutti i Suv costano oltre i 50.000 euro. E tanto per citare un prodotto italiano, tra gli Sport Utility più a buon mercato c’è sicuramente la Panda 4×4, disponibile nella versione base benzina a 12.600 euro e in quella diesel a meno di 15.000 euro. La caratteristica di questa piccola teppista è l’adattabilità: è possibile scegliere il rivestimento degli interni tra vari tipi di colori e di tessuti, mentre anche per gli esterni sono disponibili varie tipologie e colori, da quelli più aggressivi e campestri a quelli smaliziati da città. Magari non è proprio tagliata per lunghi viaggi in autostrada, ma la Panda 4×4 assicura una guida agile e scattante a consumi ridotti.
Per trovare un altro Suv a meno di 20.000 euro bisogna andare in Giappone: il Suzuki Jimny è un supercompatto disponibile nelle versioni 1.3 o 1.5 (da 15mila a 18mila euro) trasporta un massimo di quattro persone ed ha una plancia semplice ma funzionale. La versione tre porte del Mitsubishi Pajero Pinin da 1.800 cc costa 19.100 euro ed offre qualche comfort in più ma poco spazio per il bagagliaio. Infine costa meno di 20.000 euro anche qualche versione del Dahiatsu Terios, che ha 5 posti e una facile manovrabilità di guida.
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