Avete mai visto quei buffi veicoli bassi e larghi dotati di ruote giganti? Finalmente ora hanno un nome: Quad, termine che nasce dalla contrazione dell’espressione anglo/americana quadricycle ma spesso sono anche chiamati Atv, sigla che sta per All Terrain Vehicle e che viene utilizzata sia per identificare i quad ma anche, per estensione del concetto, tutti i mezzi adatti a muoversi su ogni tipo di terreno. Cos’è esattamente un Quad? Lo potremmo definire quadriciclo, né auto né moto le cui caratteristiche tecniche fanno sì che per questa vettura non esistano ostacoli, un tratto che ha fatto nascere molti club per appassionati.
Fra di loro si chiamano quaddisti e si radunano – loro direbbero “quaddano” – in luoghi selvaggi e incontaminati per destreggiarsi in avventure fuoristrada, in evoluzioni acrobatiche da supermotard (le moto cosiddette “nude”, cioè senza la carena laterale che nasconde il motore), tra i massi e l’acqua di un fiume o tra le dune di una spiaggia e, perché no, nella giungla della città.
Quali sono gli orpelli cui un “quaddista” non può proprio rinunciare?
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Quali sono gli orpelli cui un “quaddista” non può proprio rinunciare? Prima di tutto un berretto tipo baseball o una bandana sulla testa, meglio se rainbow, un buon numero di adesivi sulla carena e infine un abbigliamento specifico che consiste in giubbotti di jeans o in pelle e magliette simili a quelle da motocross.
Chi ha visto da vicino un Quad in città, non avrà potuto fare a meno di notare la bandierina arancione triangolare che sventola orgogliosa sul retro. Anche questa è una moda? Sì e no. In alcune aree del Nord America, dove i dossi e le dune impediscono una buona visibilità, le bandierine servono a segnalare la presenza del Quad a chi è dietro e magari procede a velocità superiore. In Italia è più che altro un vezzo, ma la bandierina arancio dovrebbe avere anche la funzione di far notare che il mezzo con manubrio che vediamo nei retrovisori o in mezzo al traffico, non è una moto ma un Quad, più ingombrante e, potenzialmente, più pericoloso.
La sensazione che offre un Quad alla guida è un incrocio tra la maneggevolezza di un autoscontro, l’emozione di un fuoristrada che danza sui ciottoli e il gas di una moto vera. La leva del cambio automatico permette tre opzioni: marce normali, ridotte (per gli sterrati più impegnativi) e retromarcia. I duecento e rotti chili di questo “giocattolo” dalle ruote tassellate scompaiono in corsa, tanto che tenere tutti e quattro i pneumatici aderenti al terreno è un vero peccato: i più coraggiosi troveranno molto più divertente impennare sulle due ruote posteriori. L’importante, come sempre, è l’educazione, il rispetto dell’ambiente che ci circonda e la prudenza.
L’acceleratore sul manubrio è del tipo “a manettino” come sulle motoslitte (anziché a manopola come nelle moto) mentre il sistema di frenatura è, come nei motocicli, di tipo sdoppiato con comando indipendente e separato per le ruote anteriori e per quelle posteriori.
Vi abbiamo convinto? Ne volete acquistare uno? I rivenditori sono molti e la scelta dei modelli è ampia. I prezzi vanno dai 3.000 ai 12.000 euro, meno di una macchina e più di uno scooterone. Se invece volete provare il brivido di essere quaddista per un giorno non temete, è possibile noleggiare un Quad a ore o per un’intera giornata, e se scegliete di farvi assistere da una guida potrete diventare il passeggero e farvi scorrazzare comodamente. Si fa per dire…
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di Daniele Nardini
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