Nel 1988, quando Kylie Minogue si era affacciata sulla scena pop internazionale, non ancora ventenne, i tempi probabilmente non erano ancora maturi per consacrare pop star adolescenti.
Nonostante il suo primo disco, intitolato "Kylie", abbia venduto oltre due milioni di copie, la cantante australiana ha dovuto lavorare duramente per più di dieci anni, intraprendendo anche la carriera di attrice, per ottenere il successo che la vede adesso trionfare come principessa del pop in quasi tutto il mondo. Difatti, mentre l’Europa e l’Australia le hanno tributato un’incredibile consenso, negli States è considerata soprattutto un icona gay. In un’intervista rilasciata alla rivista gay americana The Advocate, si è dichiarata felice di non essere famosa negli Stati Uniti: "Il bello è che posso camminare lungo le strade per fare shopping senza dovermi preoccupare di apparire grassa o triste. I ragazzi americani si scatenano alla mia vista soltanto quando attraverso aree gay".
Dopo i numerosi riconoscimenti ottenuti con il suo ultimo album "Fever", la Minogue è adesso protagonista di uno spettacolo grandioso che ha debuttato lo scorso 26 aprile a Cardiff in Inghilterra.
Il successo di pubblico e di critiche è stato enorme, nonostante le lacrime e il nervosismo della star. Pare infatti che la cantante sia scoppiata a piangere nel bel mezzo dello show, proprio prima di intonare "Can’t Get You Out Of My Head". Varie sono le ipotesi della crisi, dalla gelosia per aver visto il fidanzato con un’altra donna al calo di voce dovuto alla stanchezza e allo stress accumulati dopo sei mesi di estenuanti prove.
Lo spettacolo è ricchissimo sia dal punto di vista scenografico che da quello coreografico, congegni meccanici ed effetti luci incredibili sono una festa per gli occhi. Kylie esibisce il suo fisico scolpito, vestita con abitini sexy firmati Dolce & Gabbana. Canta e danza insieme a due coriste e undici ballerini, proiettata su cinque maxi schermi. Gli arrangiamenti musicali e la band sono di altissima professionalità.
Come un manifesto della cultura Pop, lo show si apre con le note di "Popmuzik", un successo degli anni 80 del gruppo inglese M arrivando a citare Hancock con "Rock it" e persino Beethoven con l’ "Inno alla gioia". Nella scenografia ci sono allusioni al mondo del cinema con "Arancia meccanica" ed a quello dei cartoons con "Tartarughe Ninja".
Il tour sta proseguendo a gonfie vele, registrando il tutto esaurito ovunque vada, ed arriverà in Italia, al Filaforum di Assago, Milano, il prossimo 18 giugno.
di Francesco Belais
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