Fino a poco tempo fa, solo pochi avevano sentito parlare di Dido. In Italia la conoscevano solo i fans del telefilm di fantascienza "Roswell" in onda su Rai2 (e attualmente in replica) o quelli di Eminem.
Il debutto solistico di Dido, No angel, unisce perfettamente lo stile elettronico alla musica un po’ "cool" o "ambient-pop" in stile Portishead, Olive o Lamb. La sua voce languida e morbida, in certi casi vagamente "out of tune" ben si addice all’atmosfera quasi irreale delle sue canzoni che sembrano esistere in un panorama virtuale in un piano dell’esistenza immaginario tra il sonnambulismo e la coscienza.
Qualcuno l’ha paragonata ad alcune sue colleghe di grande fama, Sarah McLachlan, Sinead O’Connor o Fiona Apple, ma Dido è a modo suo unica.
Una nota di merito va anche ai suoi autori/produttori: suo fratello Rollo (già nei Faithless) e Youth, produttore dei Depeche Mode, U2 e molti altri, che hanno contribuito alla nascita dell’album "No angel". L’album uscì nel 1999, ma malgrado alcune ottime critiche e un tour quasi no-stop riuscì a malapena ad entrare in classifica.
La situazione cambiò repentinamente quando il singolo "Here with me" fu inserito all’interno della colonna sonora di Roswell, divenendone la sigla.
Il pubblico si accorse di lei e nello stesso periodo il ritornello del brano "Thank you" divenne la nota portante della canzone "Stan" di Eminem. Il controverso rapper ha attirato contro di sé gli strali delle organizzazioni omosessuali e delle associazioni femminili, oltraggiate per i testi omofobi e misogeni delle sue canzoni, ma Dido, il cui nome è stato scelto in onore della regina di Cartagine, ha un legame fortissimo con la comunità gay e lesbica e relega la collaborazione con il rapper ad una semplice collaborazione musicale.
Ora Dido è considerata una delle artiste più importanti della Gran Bretagna e "No angel" ha raggiunto il traguardo del disco di platino (due solo in Canada).
Ai tempi dell’anonimato, la cantante chiese a suo fratello Rollo Armstrong di farla esibire con la sua band, i Faithless. Rollo, produttore di successo con un gran seguito nei gay club di tutta Europa, non incoraggiava la carriera musicale della sorella, arrivando a consigliarle di non lasciare il suo lavoro. Un consiglio di cui ora si pente amaramente. "Si sente malissimo per avermi detto quella frase", dice Dido divertita.
La bravura di Dido non è improvvisata: all’età di cinque anni rubò il suo primo flauto, ma questo non la portò alla prigione, bensì un anno dopo, all’iscrizione alla prestigiosa Guild Hall of Music di Londra. Considerata una musicista prodigiosa, a dieci anni suonava già piano, violino e il summenzionato flauto. Studiò fino ai diciassette anni, facendo dei concerti in giro per l’Inghilterra con il suo gruppo di musica classica. Dopo un intervallo come agente letteraria, si dedicò totalmente alla musica e firmò un contratto con la Arista Records dopo che l’allora presidente Clive Davis la sentì cantare. Da quel momento in poi, una rapida ascesa vero il successo. La certezza è che ora Dido è arrivata al culmine e il suo nome non sarà facile da scordare.
di Lily Ayo
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