Enrico Papi: “Dicevano fossi gay, e allora?”

"Andrò al Festival di Sanremo con Orietta Berti. Scusami Claudio: ma stavolta non potrai dirmi di no!"

enrico papi
5 min. di lettura

Enrico Papi ha sette vite come i gatti. Non è dato sapere quante ne abbia già vissute, ma quel che è certo è che anche quest’estate non ci lascerà soli. Infatti, dopo il successo ottenuto con il singolo d’esordio “Mooseca”, lo storico conduttore di Sarabanda, torna a farci ballare con “Un’estate Mentale”. “È una canzone che ci proietta nelle vacanze di chi resta in città, ma che con un visore da realtà virtuale sogna spiagge bianche, mari tropicali, feste e belle ragazze” mi racconta dall’altro lato della cornetta il cinquantatreenne Papi, e aggiunge: “È una canzone leggera, pop, che si rivolge ad un mondo che è sempre in cerca di un’altra realtà, con i piedi per terra, ma la testa in aria, nel web e sui social”.

Una cosa è certa: ci ha preso gusto a fare il cantante…

(ride, ndr) Sì. La verità è che essendomi andata così bene la prima volta, non potevo non riprovarci. Il successo di ‘Mooseca’ è stato una sorpresa per tutti e in questo nuovo singolo ho provato a mettermi dalla parte di tutte quelle persone che non vanno in vacanza e che, per motivi diversi, restano in città.

enrico papi

L’estate può essere davvero uno stato mentale?

È la vita ad essere uno stato mentale! Se ci pensa, al di là delle capacità economiche, non c’è cosa più bella di viaggiare con la mente.

Lei lo fa spesso?

Sono un creativo, faccia un po’ lei…

Qualcuno, sui social, dopo aver ascoltato il suo nuovo singolo ha twittato: “ma Papi quando metterà la testa a posto?”

(ride, ndr) Mai!

enrico papi

E a proposito di viaggi con la mente, è vero che sta pensando di proporre una canzone a Baglioni per il prossimo Festival di Sanremo?

Sì, nonostante la vergogna, stavolta lo farò. Mi dispiace perché Claudio è uno dei miei miti, ma questa volta proprio non posso non farlo. Anche lo scorso anno ero pronto a mandargli il mio inedito, ma poi vinse l’ansia da prestazione e rimasi a guardarlo dal mio divano.

Si parla di un duetto…

Sì: sogno di farlo con Orietta Berti, anche se lei è sempre super impegnata. 

Ma la Berti lo sa?

Lo scorso anno le feci ascoltare il brano e, a dirla tutta, mi sembrava piuttosto divertita. Ad ogni modo, in gara o fuori gara, che Baglioni lo voglia o meno, io arriverò all’Ariston. 

enrico papi

Lei è un conduttore prestato alla musica o è la musica che, in qualche modo, l’ha prestata alla tv?

Penso che la musica, in un certo qual senso, mi abbia prestato alla tv. Tutti i programmi che ho fatto negli anni, vuoi o non vuoi, hanno sempre avuto a che fare con il mondo musicale. Tutto ha una colonna sonora e io, senza ‘mooseca’, non potrei vivere.

Intanto ha concluso da poco una fortunatissima edizione di “Guess My Age” su TV8. Perché i quiz convincono ancora così tanto?

Perché sono programmi interattivi che permettono al telespettatore di essere parte integrante del programma. Guess My Age ripartirà lunedì 27 agosto. Pensi che all’inizio dovevano essere quaranta puntate e che poi, visto l’ottimo risultato, sono diventate centottanta. 

Non pensa di meritare qualcosina in più anziché i soliti quiz?

Cosa vuole che le dica? Personalmente cerco sempre di accontentarmi di quello che faccio e in tutta sincerità le confesso che non sono uno di quelli che ama strafare.

Insolita come cosa, visti certi colleghi…

Sono uno che ama mettersi sempre in gioco, che crede fortemente nella gavetta, ma che allo stesso tempo ha paura ad avere troppo. Quando ho accettato di andare su TV8, se vogliamo, è stato un po’ come ricominciare. 

E a ricominciare ci si guadagna sempre?

Direi proprio di sì. Vede? Il bello di un’emittente come quella dove sto lavorando ora è che si investe nelle idee e nel desiderio di coinvolgere il pubblico da casa. Oggi in tv sembra che tutti possano fare tutto. Delle volte ho come l’impressione che la tv sia ostaggio di alcune persone. 

A chi fa riferimento?

Non è carino fare nomi e in questo caso le sto parlando da telespettatore e non da conduttore. La tv andrebbe meritata e non la si può guadagnare per un cognome, una parentela o per chissà quale assurda coincidenza. Ed io, checché se ne dica, me la sono sempre conquistata sul campo.

Dopo gli speciali di Sarabanda su Italia1 si parlava di un nuovo progetto nelle reti del Biscione. Poi?

E poi ho ceduto al corteggiamento del Direttore di Tv8 Antonella D’Errico. Tra un anno scadrà il mio contratto e poi vedremo quello che accadrà. 

Da come parla sembrerebbe che non stia aspettando altro che una chiamata da Mediaset.

Sbaglia, perché a me, ora più che mai, interessa fare cose che mi piacciono e che possano divertire me e il pubblico da casa. Mediaset è stata per tantissimo tempo la mia famiglia e non potrei mai parlarne male. Accettando di entrare a far parte di TV8 ho rischiato, ma a quanto pare ho fatto bene. 

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Di Federica Panicucci disse: “Lavorare con lei è stata un’esperienza meravigliosa, ma irripetibile”. Anche lei, come Francesco Vecchi, è stata vittima del ‘potere’ della biondissima conduttrice?

No, assolutamente. Facevo riferimento allo straordinario feeling che si era creato tra me e lei. Abbiamo due caratteri molto forti e insieme, ai tempi, ci compensavamo perfettamente. Ci siamo sempre trovati bene e onestamente non posso che parlare bene di lei.

Lei, invece, nel suo momento di massima popolarità, ha mai avuto il delirio di onnipotenza?

Nì! Quando sentivo che le cose stavano iniziando a cambiare, ho preferito allontanarmi dalla scatola nera. Spesso non è colpa degli artisti, ma del lavoro stesso, di per sé alienante, e di tutte quelle persone che ruotano attorno a chi sta davanti le telecamere.

Su di lei esistono tante leggende. 

Ogni tanto ne scopro qualcuna che non conoscevo e la cosa mi diverte sempre moltissimo. Sono un amante del gossip e se proprio devo dirla adoro che si parli male di me. Le cose troppo buone e sdolcinate le lascio volentieri agli altri. Su di me hanno detto davvero di tutto, anche che ero gay…

E ci rimase male?

Scherza? E perché mai? Per me la sessualità non è mai stata un tabù.

Negli anni ha mai ricevuto avances dal mondo maschile?

Sì, un sacco di volte e per certi versi mi ha fatto anche molto piacere. Acchiappare in tutti i campi non è da tutti. (ride, ndr)

E come reagì davanti a certe lusinghe? 

Come quando ci prova una donna che non ti piace.

Reazione ben diversa da quella che ebbe Grillo con lei. 

Diversissima. Quell’episodio con Grillo lascia il tempo che trova. Già ai tempi era un provocatore ed io l’ho sempre tanto ammirato.

Si sarebbe mai immaginato questa svolta politica per il comico genovese?

Non me l’aspettavo, ma effettivamente, ripensandoci, i suoi spettacoli potevano far pensare a qualcosa. Anche lì ha sempre parlato di politica. È un grande comunicatore e mai nessuno potrà contestarglielo. 

Non le piacerebbe emulare le sue gesta?

Manco morto! Quel tipo di ‘potere’ lì non mi ha mai affascinato.

Se fosse un politico darebbe il via alle adozioni gay?

Certamente! Vivendo anche a Miami ho avuto modo di vedere e di conoscere tantissime coppie dello stesso sesso con bambini felici e sorridenti. Spesso quello che rimprovero agli altri, gay e non, è l’ostentazione che è da sempre controproducente e penalizzante.

Nel 2006 dichiarò di aver fatto l’amore sopra ad un cavallo. A distanza di dodici anni il posto più strano dove ha fatto l’amore è sempre quello?

Con la fantasia ho fatto certi viaggi che il cavallo, a confronto, è roba da ragazzi.



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