E’ inutile girarci intorno: Sanremo, oggi, senza i talent, non sarebbe più Sanremo. E lo sa bene anche Lele Esposito, meglio conosciuto come Lele che, dopo aver partecipato ad Amici e dopo aver aperto i live di Elisa e di Emma Marrone in giro per i palazzetti di tutta Italia, si presenterà stasera su Raiuno a Sarà Sanremo, davanti ad una giura di esperti e davanti a chissà quanti milioni d’italiani con Ora Mai. «È un brano scritto da me che rappresenta, a pieno, quel che sono oggi. È vero che ha sound molto diverso dalla classica paraculata sanremese, ma ho pensato che sia la scelta giusta per chi ascolta la mia musica» e aggiunge: «la paura c’è, ma la voglia di esibirmi è davvero tanta!» E, al grido de “I talent show non sono fabbriche di illusioni”, il cantautore napoletano si racconta come non ha fatto mai parlando dell’esibizione di stasera, dei suoi colleghi in gara, della storia d’amore con Elodie Patrizi e di quelle due cose che normalmente preferisce fare e non dire.
Da Amici a Sanremo. E ora che si fa?
Che si fa? Si spera, in primis, di passare il turno e di arrivare a febbraio sul palco dell’Ariston. Poi, ovviamente, si inizierà a pensare al disco, al tour e a crescere.
Come ci si sente a poche ore dal debutto?
Posso dirti che mi sento strano? Non riesco ad esprimere tutte le sensazione che sto provando. C’è tanta felicità, quello sì, ma allo stesso tempo l’idea che un’esibizione possa essere determinante per passare il turno, fa paura. Mamma mia.
Ora Mai, il brano che presenterai stasera, ha un sapore molto diverso dal classico motivetto sanremese. Non pensi, col senno di poi, che sia un po’ rischioso presentarsi con una canzone come questa?
La verità? Assieme al mio staff avevamo messo in conto l’idea che fosse un brano diverso, ma abbiamo preferito portare qualcosa che mi rappresentasse a pieno, piuttosto che portare la classica “paraculata” sanremese, per amor di battuta. Ora Mai l’ho scritta io e spero che possa arrivare a tutti. Giuria inclusa, naturalmente.
Piuttosto, chi è il tuo giurato preferito?
Che domandone! Sono tutte persone preparate e competenti, ma se proprio devo scegliere, senza togliere niente a nessuno, essendo anche io napoletano direi Massimo Ranieri.
Oltre a te, stasera, gareggeranno anche Chiara Grispo e i La Rua. Non hai paura che la giura, proprio come lo scorso anno con i big, penalizzi chi proviene da un talent show?
Non saprei. Spero solo che vengano prese in considerazione le canzoni e son certo che così sarà. Ognuno ha il suo percorso e non possiamo pensar sempre che i talent siano una scorciatoia.
Su Facebook scrivi: “Canto quel che scrivo perché so fare questo, i pancakes e altre due cose, ma la prima è quella che mi riesce meglio”. Posso chiederti quali sono le altre due?
(Ride, ndr) le altre due cose si fanno e non si dicono. Forse oggi non direi più pancakes, ma primi piatti.
Oltre alla musica, al grande pubblico interessa molto anche la tua vita privata. Che aria tira?
A Sanremo c’è il sole, ma fa abbastanza freddo. Pensa che sto anche sotto Efferalgan.
Non sarai un po’ troppo diplomatico per la tua giovane età?
No: non è così. Siamo entrambi due artisti. Ognuno con un percorso ben diverso e vorremmo che la nostra vita privata restasse tale. Crediamo così tanto in questo mestiere che ci dispiacerebbe inquinarlo con il gossip.
Pare che Elodie abbia un pezzo bomba alle spalle e che Carlo non se la lascerà scappare..
Io tengo le dita incrociate anche per lei.
Molti talenti, una volta usciti dai talent, vivono la tanto discussa sindrome dell’abbandono. Ti è mai capitato di sentirsi perso una volta uscito dagli studi di Maria?
No, anzi. Una volta uscito ho trovato così tanto affetto che non mi sono accorto di niente; poi, in tutta sincerità, col passar del tempo, ho iniziato ad avere una certa nostalgia di quel periodo lì. Amici mi ha dato un “pacco di emozioni” che ancora devo finire di smaltire.
È facile perdere il controllo una volta uscito da una sovraesposizione mediatica come quella?
Non so se è facile perderlo, ma è importante averlo sin da subito. Poi tutto dipende da quanto interesse c’è dietro il tuo lavoro.
In che senso?
Beh, per cominciare potrei dirti che tutto dipende dalla visione che si ha e che si vuole avere. Bisogna capire se uno vuol fare musica perché ci crede o semplicemente perché vuole arrivare da qualche parte.
Hai aperto tutti i live dell’ultimo tour di Elisa. Che reazioni hai avuto da un pubblico così fidelizzato ad un certo stile musicale?
Non mi aspettavo così tanto affetto. Elisa ed Emma mi hanno dato una grande possibilità e non so, ancora oggi, come ringraziarle. Sentire il pubblico, il loro pubblico, che cantava i miei pezzi mi ha lasciato senza parole.
Cosa pensi di tutti quei cantanti che non hanno il coraggio di dichiararsi gay?
Penso che non sia neanche una questione di coraggio, ma semplicemente una paura di non essere accettati, quando poi, alla fin fine, non ci sarebbe proprio nulla da accettare. Ognuno ama chi meglio crede ed è ingiusto che ci sia qualcuno che non possa essere se stesso.
Pensi che sia solo questione di coraggio o che ci sia, dietro, una richiesta specifica dalle major?
Non essendo gay, non saprei darti una risposta vera e propria e, per quel che so, non ho mai sentito di richieste specifiche da parte delle major.
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Eh beh ma certo questo sì che è un motivone altro che i motivetti di Sanremo. Peccato. Poteva essere mai. Purtoppo è ora.