Andare oltre le apparenze con una come M¥SS KETA che, delle apparenze ha fatto la sua cifra, è un’impresa (..e non da poco). Non ama troppe domande, detesta quelle sulle sue mascherina e risponde solo a quello che vuole lei. Iconica per molti, diva per altri, astratta per pochi, la M¥SS della musica italiana si racconta (in terza persona), per la prima volta, a Gay.It
In una vecchia intervista disse che per arrivare al paradiso bisogna scalare l’inferno. Lei, oggi, a che punto è?
Variabile. Dopotutto la parte difficile non sta tanto nella scalata al paradiso, ma nel rimanerci.
Paradiso a parte, è diventata un’icona di riferimento per il mondo gay. Si è mai chiesta da dove nasce quest’amore per un personaggio come il suo, oggettivamente molto lontano da tutte le altre icone?
Così lontano, ma anche così vicino a tutte le altre direi. I punti in comune ci sono tutti, è come vengono poi sviluppati che differenziano e rendono speciale il tutto. Ricordiamoci, poi, che catalogare qualcuna come “icona gay” è abbastanza riduttivo.
Allora mi dica cos’ha, lei, rispetto alle altre?
Questo me le dovrebbe dire lei. Io sono semplicemente, e incredibilmente, me stessa.
Ha mai pensato, invece, a cosa avrebbe fatto, se non fosse diventata M¥SS KETA?
M¥SS KETA ci sono nata, tesoro.
E, guardando al futuro, che evoluzione prevede per M¥SS KETA?
M¥SS KETA è un divenire continuo. Inaspettato e fuggevole.
Oggi si sente più persona o personaggio?
Trovare delle differenze significative tra i due concetti è più difficile che trovare un taxi in una Fashion Week.
Lei è una delle poche artiste a coinvolgere, sempre, colleghe donne. Crede davvero nel girl-power come vuol far sembrare?
Per quale motivo non dovrei crederci, scusi?
Anna Tatangelo, in una vecchia intervista, disse che la solidarietà femminile, almeno nella musica, non esiste.
Un bacio ad Anna.
Con quale altra donna le piacerebbe duettare?
Qualche suggerimento lo potrà trovare ne “Le ragazze di Porta Venezia – The Manifesto”, in uscita venerdì 18 ottobre su tutti i digital store.
Parteciperebbe mai al Festival di Sanremo?
Sì, certo. Amo i fiori e amo, ancor di più, la costiera ligure.
E ad un reality show?
Dipende dalla location.
L’idea di essere giudice ad un talent potrebbe farle gola, M¥SS?
Beh, essendo stata anche professoressa molti anni fa, è decisamente un ruolo che amo.
Sta seguendo X Factor?
Sì lo seguo.
Chi preferisce tra i quattro giudici?
Non posso fare favoritismi altrimenti, poi, chi li sente?
Un pubblico variegato e caldissimo. Andrebbe verificato con i propri occhi.
Ad uno dei live estivi, apparve persino Massimo D’Alema. Con la sincerità che la contraddistingue, posso chiederle cosa ha pensato quando ha visto il famoso politico tra il suo pubblico?
“Ancora tu, ma non dovevamo vederci più?”
Il suo cuore, politicamente parlando, da che parte batte?
Dalla parte del cuore.
Fino a qualche giorno fa, su Instagram seguiva 9 persone. Strategia o solo strafottenza?
Pigrizia, ma nel frattempo qualcosa è cambiato. (Nell’ultima settimana è arrivata seguirne 80)
https://www.youtube.com/watch?v=kMcd_QwRLMk
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