Vero nome?
Valentina è il mio nome e Gaultier è ripreso da “La signora delle camelie”
Nella tua biografia ufficiale si legge: artista senza briglie, fuori dagli schemi, non si uniforma ai modelli proposti dalla sottocultura imperante. Un vero e proprio inno anarchico direi.
Viviamo in un contesto molto discutibile dove vige la legge dell’omologazione e io non ci sto, sia come donna sia come individuo che come artista. Come tanti altri del resto, non sono una mosca bianca. Come donna, il non omologarsi è ancora più faticoso in quanto siamo viste solo stile “mamme del mulino bianco” o “cover girl”, mai come pensanti. Io sono una caciarona che scrive canzoni e quando sono uscita non ho accettato di percorrere la strada di qualsiasi altro artista. Ne ho pagato lo scotto e ho acquisito credibilità solo quando ho scritto per Mina.
Hai lavorato appunto per Mina ma anche Fiordaliso e Alba Parietti. Quale artista preferisci, con quale di loro hai avuto più sintonia?
Mina prima di tutto. E’ stata una grandissima conferma, una svolta alla mia vita e alla mia credibilità. Ho frequentato troppo poco gli altri artisti per cui ho lavorato e quindi non posso dire fra di loro chi preferisco.
Come hai fatto ad entrare nel regno di Mina?
Mina è stata la mia sfida. Pur avendo già un contratto con Mediaset, ho inciso una musicassetta e gliel’ho mandata. Lei mi ha chiamato e questo dimostra che ascolta davvero qualsiasi cosa le arrivi.
Ma che hai fatto per Alba Parietti?
Alba ha perso tempo. Ho scitto per lei una canzone dal titolo “Cuore selvaggio”. Io non la conoscevo e mi è stato chiesto di scrivere qualcosa per lei e il suo temeperamento. Credo di aver scritto un testo che la rappresenti molto. Lei è una che gioca e nel suo cuore c’è la musica. Non si è applicata molto. Peccato.
Be free è un titolo fin troppo facile da rivolgere ad un pubblico GLBT. Cosa dice nel profondo la tua canzone?
Parla di libertà in modo universale. Tratta dell’importanza che ha la presa di coscienza del proprio destino. Noi possiamo cambiarlo e sarebbe bene farlo anzichè piangerci addosso. La comunità gay si è risconosciuta nel testo anche se a volte paghi un prezzo alto. Ma l’importante è vivere da persona libera. Mi sono detta allo specchio “Be free” e l’ho messo in pratica mettendomi a fare delle cose al di fuori della logica discografica. Se fosssi andata in una casa discografica tradizionale e avessi detto quale percorso avessi voluto fare mi avrebbero detto di no. Io invece sono una indipendente.
“Be free” è sigla dell’ International gay and lesbian film festival di Torino e leif motiv del Torino Pride. Sei stata anche madrina di Mr.Gay Italia. A cosa dobbiamo questa full immersion nel mondo gaio?
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“Be free” è sigla dell’ International gay and lesbian film festival di Torino e leif motiv del Torino Pride. Sei stata anche madrina di Mr.Gay Italia. A cosa dobbiamo questa full immersion nel mondo gaio?
Il mondo gaio è estremamente divertente Ho molti più amici gay rispetto a quelli etero ed è un’aria che respiro fin da piccola. Trovo che ci siano molte affinità con loro anche perchè credo che i percorsi degli artisti e degli omosessuali si assomiglino: quando dici in famiglia “voglio fare l’artista” o “mamma sono gay” la reazione è la stessa. Gay e artisti sono discriminati nel lavoro o semplicemente per l’affitto di una casa per cui entrambi non possono offrire garanzie. Per ultimo, io caratterialmente mi trovo bene con i gay forse perchè sia io che la comunità omosex viviamo sopra le righe senza omologarci.
A proposito, ti è piaciuto il vincitore di Mr.Gay Italia?
Se devo essere sincera, a me piacciono gli uomini un pò in sovrappeso, degli orsacchiotti da coccolare.
A cosa devi la scelta dell’immagine di copertina? Te con una corona di spine in piena crisi mistica.
Ricevo delle mail di fuoco per quella copertina. Molti la vivono come un affronto, invece non sento di aver fatto una cosa tragressiva. Ho voluto solo comunicare in una maniera forte che anche io porto la corona di spine, a nome di tutti coloro che si portano dietro la propria corona. L’abbiamo ereditata e ce la possiamo anche togliere se vogliamo.
Sei cattolica?
Si, la mia intenzione non è davvero sfrontata e non ha alcun sfondo religioso.
Sfilerai al Pride?
Certo. Sarò sui carri durante la parata e li accoglierò in Piazza Vittorio al loro arrivo.
Che ne pensi delle polemiche in proposito? E’ notizia dell’ultima ora che la festa di chiusura è stata spostata. E’ un Pride travagliato.
Avevo letto la notizia di quelli che vogliono far escendere in piazza le famiglie per contromanifestare. Sono sconcertata. Ci sono zone di Torino in cui non puoi nemmeno scendere in piazza di giorno a causa degli spacciatori e non ho mai visto nessuno scendere a manifestare.
Preferisci un Pride in giacca e caravatta o sono solo polemiche strumentali quelle che ci accusano di essere baracconi?
L’esibizionismo individuale e cosa faccia una persona nell’ambito di una manifestazione non lo puoi prevedere. Nell’immaginario collettivo etero, gli omosex si travestono. C’è una grande confusione ma non sarebbe giusto nemmeno che un Pride fosse in giacca e cravatta per assecondare le aspettative. Poi, che in questa società cosi triste ci sia una parata festaiola, va bene.
Quale politico vorresti vedere sfilare al Pride?
La Mussolini, per vedere come se la gioca. È stata molto pesante e ora dovrebbe andare li con coraggio e discuterne.
Perchè secondo te molti artisti musicali fanno fatica a fare coming out? Tiziano Ferro ha detto solo l’altro giorno di essere bisex. Renato Zero ancora non ammette di essere gay.
Nel momento in cui decidi di fare l’artista diventi personaggio pubblico. Se dichiari qualcosa lo dichiari all’Universo e la tua famiglia ne è conivolta direttamente. Giochi non solo sulla tua pelle ma anche sulla pelle di altre persone.
Ieri Angela Finocchiaro ci ha confessato di essere stata innamorata passionalmente di un ragazzo gay. A te è mai successo?
No, a me mai. In uno dei miei pezzi, “Strega”, dico che vorrei sposare un principe solo se fosse gay, ed è una grande verità. Se è vero che l’amicizia dura per sempre allora anche il matrimonio con un gay può essere per sempre. Non consumando certo, ma dipende qual’è la tua scala di valori in un rapporto.
Sei fidanzata/sposata?
Ho una figlia di 5 anni. Convivo e non mi sono mai sposta. Sul palco del Pride però vestirò con un candido abito da sposa, almeno proverò questa ebrezza.
Hai votato alle ultime elezioni?
No
Favorevole al matrimonio gay?
Assolutamente si
Adozione?
Si. Da etero madre si pensa che non possa dirlo: la qualità del tempo che dedichi ai tuoi figli prescinde dall’orientamente sessuale. Non dimentichiamoci i pessimi esempi di genitori etero. E il brutto è che a volte neanche si separano se non vanno d’accordo.
Cosa consigli ad un giovane ragazzo che ha paura di fare coming out in famiglia?
Deve riuscire a trovare la forza. Sarebbe un vivere male. Molti ragazzi addirittura se ne vanno il più lontano possibile. Alle famiglie invece direi di amare a prescindere dall’orientamento. È un problema delle famiglie che non deve ricadere sui figli.
Il tuo programma tv preferito?
Le trasmissioni musicali, Music farm ad esempio, anche se i reality li odio. Ma quello è diverso.
Se fossi in Parlamento quale sarebbe la prima legge che presenteresti? E non dire i PACS.
Presenterei una legge che tuteli il settore degli artisti. Siamo in mano a delle leggi terribili. Noi, al contrario dei gay, non siamo mai scesi in piazza. Per questo sono orgogliosa di voi
Allora ti aspettiamo in Parlamento.
Chissà. Magari per essere eletta mi ci incateno davanti.
Scarica il singolo di Be Free dal sito di Messaggerie Musicali.
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di Daniele Nardini
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