Un nuovo capitolo si aggiunge al caso Povia. Questa volta ad aprire la polemica è il suo produttore – o meglio ex produttore visto che ha mollato il cantante anni fa – Angelo Carrara. Nel numero di Io Donna, in edicola sabato 31 gennaio, lo storico titolare della casa discografica Target ha detto di aver rotto i rapporti proprio per la canzone "Luca era gay" che canterà a Sanremo: «Si è messo a fare il De André, ma non ha spessore. Troppe cose di cattivo gusto, ci rimettevano la mia immagine e le mie attivitià».
Per il controverso testo del brano in gara, Povia avrebbe usato la storia che lo stesso Carrara gli aveva raccontato tempo fa e che riguarda un suo conoscente oggi sposato e con figli. Non è dunque Luca Di Tolve – come lo stesso Povia, del resto, aveva già affermato – il presunto ex gay che si autodefinisce guarito grazie alla preghiera, il protagonista della storia, di cui Povia si era comunque attribuito la conoscenza diretta.
Ma le parole di Carrara sono andate oltre il testo del brano. Il discografico racconta di una vicenda del 2005, anno in cui Povia avrebbe promesso di destinare soldi ai bambini del Darfur all’interno di una serata benefica all’interno del Festival e per la quale Bonolis aveva scelto il suo brano "I bambini fanno ohhh" come colonna sonora. I proventi di quella canzone – ben 450 mila euro in tutto – non sarebbero mai stati versati alla regione africana, racconta il produttore.
Eppure, fu proprio quella serata a lanciare il cantante che nel 2006 vinse addirittura il Festival col brano sul piccione. «L’iniziativa per il Darfur fu determinante per lanciare Povia» dice Carrara che ricorda come «nel 2006, l’anno dopo il botto della serata benefica, vinse il Festival anche perché i bambini avevano votato per lui.
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