Intervista esclusiva a Valerio Scanu: “È ora di finirla con i pregiudizi sul mio conto!”

Il nuovo singolo, la guerra con Selvaggia Lucarelli, quella contro il sistema delle radio e questa continua caccia al gay al quale Scanu dice stop!

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6 min. di lettura

Una cosa è certa: Valerio Scanu fa su sul serio. E lo si capisce ascoltando Finalmente Piove, il suo ultimo disco che, nonostante sia uscito nove mesi fa, continua a primeggiare nella classifica dei dischi più venduti sulle piattaforme digitali e non. Quando lo incontro siamo vicino alla sua boutique, alle porte di Roma. Ha l’aria di chi deve sbrigare molte cose, ma fa di tutto per essere gentile. Da qualche giorno è uscito il terzo singolo, Rinascendo, un brano del quale il cantante sardo ne va davvero fiero e non solo per aver conquistato il podio dei singoli più venduti su iTunes assieme a Tiziano Ferro, Giorgia e Marco Mengoni, ma anche per il messaggio che vuole lanciare. «E’ un brano testualmente intenso, un invito a rinnovarsi e a rinascere ogni giorno, superando gli ostacoli della vita con la consapevolezza di avere sempre qualcuno al proprio fianco» e aggiunge: «sono stanco dell’ottusità di certi critici e sono ancor più stanco di questo continuo pregiudizio nei miei confronti». Tra una domanda e l’altra, il tanto discusso Scanu parla senza paure e senza freni inibitori di musica, di progetti internazionali, di pregiudizi, di omosessualità, ma anche della sua esperienza a Pechino Express, del suo rapporto d’amore e odio con Selvaggia Lucarelli e fa un invito “speciale” a Michele Monina.

Rinascendo, il tuo nuovo singolo, parla di un amore finito. Ci siamo persi qualcosa?

Tutto l’album parla d’amore. Rinascendo è un brano testualmente intenso, un invito a rinnovarsi e a rinascere ogni giorno, superando gli ostacoli della vita con la consapevolezza di avere sempre qualcuno al proprio fianco. 

E tu hai qualcuno vicino?

(Sorride, arrosisce, ndr) sì. Parlo di Miranda, Bisonte, Cassandra e Patty. I miei amori a quattro zampe.



Piuttosto, Finalmente Piove, il disco uscito nove mesi fa, continua a primeggiare nella classifica dei dischi più venduti, nonostante l’auto produzione e il poco supporto radiofonico. Di chi è il merito?

È un album che a me, e a tutto il mio staff, sta dando grosse soddisfazioni. Il singolo Finalmente Piove è stato certificato platino con oltre cinquantamila copie vendute e la cover presentata a Sanremo, Io Vivró, è disco d’oro, con tanto di complimenti di Mogol. Sono sicuro che questo album durerà nel tempo; la canzone scritta da Fabrizio Moro è una perla rara che anche fra trent’anni la gente canterà. Sono orgoglioso di tutto quello che faccio da solo. E’ davvero dura, ma ne vale la pena e devo solo dire grazie al mio pubblico. Per quanto riguarda le radio mi sono ormai rassegnato.

Rassegnato?

Ho capito cosa c’è dietro ai passaggi radiofonici e quindi agli artisti che ascoltiamo 24 ore su 24. Ringrazio, invece, tutte le medie e piccole emittenti regionali che trasmettono la mia musica e posso garantirti che aspetterò, sulla riva del fiume, il cadavere del mio nemico e ti assicuro che ne passeranno davvero tanti. Questo sistema corrotto imploderà e finalmente la musica sarà libera.

E cosa c’è dietro ai passaggi radiofonici di cui parli?

Accordi commerciali, compromessi, favori e scambi. Ti pare poco? Io ho scelto di fare musica libera e quindi sono fuori da certi meccanismi che in tanti fan finta di non vedere, ma ci sono. Eccome se ci sono. 

E, a breve, per non farti mancare nulla, il concerto di Natale all’Auditorium di Roma il 17 dicembre..

Ho promesso ai miei fan un 2016 pieno di musica e non potevo non regalar loro il consueto concerto di Natale per vivere insieme la magia di una festa che da sempre riesce a farci sognare. Sarà un grande spettacolo, tante sorprese, tanti ospiti, insomma: non sarà uno spettacolo qualunque.

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Stai già pensando a qualcosa di nuovo?

Ci sono tanti progetti per il 2017, ma non posso anticipare molto. Posso solo dirti che sto lavorando ad un progetto internazionale.

Sanremo sì o Sanremo no?

Ho già dato! Sanremo è una vetrina importante e ci sono tornato dopo sei anni perché avevo un brano che rappresenta, appieno, quello che sono oggi. L’album sta andando bene e ritornarci non servirebbe perché, per ora, non ho nulla di nuovo da raccontare. 

Ho appreso, dai social, di un nuovo battibecco con Selvaggia Lucarelli. Cos’è che vi divide così tanto?

L’educazione ed il rispetto per il prossimo. Capisco che il suo lavoro è attirare l’attenzione, farsi ri-twittare, condividere ed accumulare mi piace, ma a tutto c’è un limite. Non ha nemmeno il coraggio di guardarti in faccia se la incontri nei corridoi. Facile fare i leoni dietro una tastiera, ma le palle o ce l’hai o non ce l’hai.

Possibile che la tua (poca) tolleranza nei suoi confronti sia derivata da quella famosa domanda lì?

Assolutamente no, figuriamoci. Chiaramente io non accetto che si parli della mia vita privata, chi dorme accanto a me sono e saranno sempre affari miei. Sono una persona disponibilissima, che si dona al suo pubblico, ma c’è una linea che non deve essere oltrepassata. Sono per l’amore, quello vero. Non importa in che direzione vada e mi pare di aver ribadito, più volte, il concetto.

Come vivi e vedi questa continua caccia al gay?

Io sono felice e sereno, sicuramente non lo è chi addita e discrimina un essere umano per i suoi gusti sessuali.

A proposito, hai discusso su Twitter anche con Michele Monina. Che è successo questa volta?

Nulla che riguarda la sessualità. Gli ho solo consigliato di iscriversi su qualche sito per incontri visto che ha così tanto tempo libero per scrivere stronzate. Michele Monina prima di scrivere di Valerio Scanu dovrebbe conoscere chi è Valerio Scanu! Sono stanco che il mio nome venga usato in tutti i luoghi ed in tutti i laghi, per amor di battuta, come fosse un luogo comune. Pensavo fosse una persona di cultura, un uomo intelligente ed invece, come tanti, si è lasciato condizionare dal pregiudizio. Se il 17 dicembre sarà libero lo invito, con piacere, al mio concerto e poi, solo poi, potrà esprimersi sul mio conto.

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Non hai paura che questo tuo atteggiamento, con gli addetti ai lavori, possa essere un pochino controproducente?

Io prima di fare il cantante ho fatto anni ed anni di piano bar. Oggi, invece, sono tutti critici, blogger e giornalisti che, dall’alto del loro piedistallo, esprimono sentenze. Il vero professionista non si esprime usando luoghi comuni, non si improvvisa, ma piuttosto si documenta. Sono una persona ironica e autoironica, accetto ogni tipo di critica, soprattutto se costruttiva, ma mi spiace: l’ottusità non fa per me.

Sei stato la rivelazione indiscussa di Tale & Quale Show. Hai visto questa nuova edizione?

Ho seguito ogni sera il programma da casa e sono molto contento della vittoria di Silvia Mezzanotte. La sua voce è indiscutibile, ma non pensavo fosse così brava nelle imitazioni. Ha proposto tanti personaggi differenti ed è riuscita a superarsi ogni volta. E poi è anche una bella persona.

Dì la verità: chi è stato lo Stevie Wonder più credibile tra te e Davide Merlini?

Chiedilo alla Goggi (ride, ndr).

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Strano che la Goggi non ti abbia ricordato, non trovi?

Non si può vivere di ricordi, non trovi?

E’ vero che ti avevano proposto anche il Grande Fratello Vip?

Assolutamente no! Non è un programma che ho mai seguito e a cui, sicuramente, non potrei aggiungere nulla, così come non potrebbe aggiungere nulla a me.

Però ti sei prestato anche a Pechino Express..

A Pechino mi sono divertito troppo! Non volevo partire perché non conoscevo bene il programma e mi spaventava, vista la mia esperienza all’Isola dei famosi. Invece è stato tutto troppo bello. Non mi faccio mancare nulla, soprattutto non mi faccio mancare tutte quelle esperienze che mi fanno crescere e grazie alle quali mi metto in discussione.

Quanto scommettiamo che il prossimo anno faranno carte false per averti nel cast?

Io sono pazzo di Costantino e del suo team. Chissà. Mai dire mai. Al momento, però, bolle altro in pentola.

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Giovanni Di Colere 9.11.16 - 19:29

Testualmente intenso. ... ma poi si disperano se vince Trump. Ma non si può scrivere come si mangia?

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