“Andrea s’è perso, s’è perso e non sa tornare. Andrea aveva un amore riccioli neri”.
Inizia così Andrea, il brano pubblicato nel 1978 da Fabrizio De Andrè, scomparso esattamente 20 anni fa, l’11 gennaio del 1999.
Di cosa parla la canzone di Fabrizio de André nello specifico? “Andrea” è una canzone antimilitarista sullo sfondo di una storia di un’amore omosessuale durante la Prima Guerra Mondiale. Probabilmente si tratta di uno tra i brani più antimilitaristi, insieme a “La Guerra di Piero”.
Andrea di De André è una canzone anche sulle diversità, che ha come protagonisti il contadino Andrea e un soldato dai riccioli neri, partito per il fronte e morto in guerra: una perdita talmente dolorosa da portare Andrea a suicidarsi, gettandosi in un pozzo.
L’amore omosessuale, seppur raccontato in maniera velata, si intuisce dall’utilizzo di sostantivi ed aggettivi unicamente maschili. Parole potenti in anni di estrema chiusura e di non accettazione nei confronti di un tema come l’omosessualità.
Il significato di “Andrea” secondo le parole del Faber
«Questa canzone la dedichiamo a quelli che Platone chiamava, in modo addirittura poetico, i “figli della luna”; quelle persone che noi continuiamo a chiamare gay oppure, per una strana forma di compiacimento, diversi, se non addirittura culi”. Ecco, mi fa piacere cantare questa canzone, che per altro è stata scritta per loro una dozzina di anni fa, così a luci accese, anche a dimostrare che oggi, almeno in Europa, si può essere semplicemente se stessi senza più bisogno di vergognarsene.»
“Con queste parole Fabrizio De André presentò Andrea, durante il concerto tenuto al Teatro Smeraldo di Milano il 19/12/1992, una gemma tra le gemme nella poetica dei “diversi” del Faber.
Il Faber ha spesso abbracciato la comunità LGBTQ all’interno delle proprie opere. Come dimenticare, infatti, anche la trans Fernanda, protagonista di “Princesa”, e Mario “in arte” Morena, puttana di “Via del Campo”.
Andrea di Fabrizio De André: il testo
Andrea s’è perso, s’è perso e non sa tornare
Andrea s’è perso, s’è perso e non sa tornare
Andrea aveva un amore
riccioli neri
Andrea aveva un dolore
riccioli neri
C’era scritto sul foglio
ch’era morto
sulla bandiera
C’era scritto e la firma
era d’oro
era firma di re
ucciso sui monti
di Trento
dalla mitraglia
Ucciso sui monti
di Trento
dalla mitraglia
Occhi di bosco
contadino del regno
profilo francese
Occhi di bosco
soldato del regno
profilo francese
e Andrea ha perso
ha perso l’amore
la perla più rara
e Andrea ha in bocca
ha in bocca un dolore
la perla più scura
Andrea coglieva, raccoglieva violette
ai bordi del pozzo
Andrea gettava riccioli neri
nel cerchio del pozzo
il secchio gli disse, gli disse “Signore
il pozzo è profondo
più fondo del fondo degli occhi
della notte del pianto”.
Lui disse “Mi basta, mi basta che sia
più profondo di me”.
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