E’ senza dubbio la scuola il fronte più “bollente” del momento in tema di diritti gay. Dopo le proteste della chiesa e di alcuni genitori cattolici per la distribuzione degli opuscoli dell’Unar sull’educazione alla diversità (prontamente ritirati dal ministero ), e dopo il caso del liceo di Modena dove un’assemblea sul transgenderismo con la partecipazione di Vladimir Luxuria ha visto tre annullamenti prima di poter essere svolta (per volere irremovibile degli studenti), l’ultimo caso riguarda una scuola di Roma.
“Maschi selvaggi, non checche isteriche” e “Emergenza omofollia” sono gli slogan usati da due organizzazioni studentesche vicine all’estrema destra romana per protestare contro la lettura del romanzo “Sei come sei” di Melania Mazzucco, proposta agli studenti del liceo classico Giulio Cesare nell’ambito del progetto Liceo Giulio Cesare: proteste di Lotta Studentesca
“Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale”.
A scendere in piazza con un linguaggio che richiama il peggior immaginario maschilista e machista di un’Italia che si pensava superata, sono stati i militanti di Lotta Studentesca e Rotta di Collisione, formazioni entrambe riconducibili all’estrema destra romana.
Il romanzo, pubblicato da Einaudi, racconta la storia di una ragazza figlia di una coppia gay, nata grazie ad una madre surrogata, a cui muore uno dei due padri e che viene data in affidamento agli zii. Lo scritto racconta le difficoltà della ragazza vittima del bullismo dei suoi compagni di classe e che dopo aver reagito all’ennesima vessazione, raggiunge l’altro padre nella sua casa e, insieme, vanno a trovare il ragazzo che la giovane aveva aggredito.
Una storia che agli attivisti dei due gruppi studenteschi non è piaciuta affatto e che qualcuno ha addirittura definito “materiale pornografico”.
E così è partita la protesta fuori dalla scuola a suon di insulti omofobi scritti sugli striscioni e di dichiarazioni dei rappresentanti che non lasciano ben sperare per gli alunni lgbt di quella scuola.
Secondo Andrea Di Cosimo di Lotta studentesca, infatti, il romanzo sarebbe “di carattere decisamente omosessualista e fin troppo esplicito”. “E’ inaccettabile – ha dichiarato Di Cosimo secondo quanto riporta RomaToday – che al giorno d’oggi, con la crisi che impera e con la disoccupazione a livelli record, vengano presentati ai giovani studenti modelli di vita deviati e perversi come se fossero la normalità o rappresentassero una priorità”. “Spetterà a noi ragazzi – conclude – rialzare le sorti del nostro paese e non sarà di certo attraverso la propaganda gay che ciò sarà possibile. Il nucleo fondamentale della società è infatti la famiglia, quella tradizionale, formata da padre, madre e figli ed è solo su questo modello che si baserà il futuro della nostra nazione. Ci auguriamo che non si verifichino più episodi di questo tipo e che romanzi del ‘genere’ vengano eliminati definitivamente dalla scuola pubblica”.
Una sorta di rogo virtuale dei libri non graditi, insomma, quello invocato da Lotta Studentesca.
Rincara la dose Rotta di Collisione che in una nota diffusa oggi scrive: “E’ assurdo che in nome del contrasto dell’omofobia si sia arrivati a distribuire materiale pornografico tra i minorenni. Questi indottrinamenti mascherati da campagne di sensibilizzazione non troveranno mai il nostro appoggio né tanto meno il nostro silenzio. Il Giulio Cesare, probabilmente tra i licei più famosi della capitale, meriterebbe di finire sui giornali per le sue eccellenze, non creare scandalo a causa di queste buffonate”.
Accuse respinte dalla preside della scuola Micaela Ricciardi che a Repubblica ha dichiarato: “La lettura integrale del libro in due quinte ginnasio rientrava in un percorso più ampio di sostegno alla lettura su temi di attualità. La storia narrata dalla Mazzucco è molto delicata, anche nella scrittura e nel linguaggio, non sono certo quelle due frasi sotto accusa a poter riportare il senso di un romanzo che io credo sia adatto all’età degli alunni visto che la protagonista ha appena 11 anni”.
Ma gli attivisti di estrema destra non sono soli nella loro lotta contro l’educazione alla diversità e al rispetto. Negli scorsi giorni i docenti del liceo erano stati denunciati per “divulgazione di materiale osceno” da parte di Giuristi per la Vita e dell’associazione Pro Vita Onlus.
“La verità – commenta Andrea Maccarrone, presidente del Circolo Mario Mieli di Roma – è che tutti costoro pensano che la realtà si possa cambiare tappandosi gli occhi per non vederla e mentre dicono di voler tutelare la libertà di opinione e di educazione di fatto si battono per imbavagliare chi non si adegua ai loro dettami assolutistici e oscurantisti”. “La nostra storia ha già visto le
pagine oscure dell’indice e il rogo dei libri proibiti – conclude Maccarrone -, dello stato etico e delle minacce intimidatorie alle minoranze, speriamo che gli anticorpi democratici sappiano riconoscere in tempo questi germi e che le istituzioni comprendano che *combattere contro omofobia e transfobia significa difendere i valori della democrazia e della libertà per tutte e tutti”.
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