Dopo la classifica con i migliori film gay del 2014 [parte 1 & parte 2], diamo uno sguardo alla programmazione 2015: ecco le 10 pellicole lgbt più attese del 2015.
The Imitation Game – L’enigma di un genio di Morten Tyldum con Benedict Cumberbatch, Kiera Knightley, Matthew Goode (biografico, UK/Usa)
Il primo film queer dell’anno esce proprio l’1 gennaio ed è uno dei più importanti, già segnalato ai Golden Globes con cinque nominations: “The Imitation Game – L’enigma di un genio” diretto dal regista norvegese Morten Tyldum. Tratto da una sceneggiatura di Graham Moore basata sul romanzo “Alan Turing. Storia di un enigma” (Bollati Boringhieri) di Andrew Hodges, restituisce alla visibilità la straordinaria esistenza del matematico gay Alan Mathison Turing (1912-1954), in grado di decifrare i codici crittografati della macchina Enigma con cui comunicavano i tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale e pioniere dell’informatica moderna attraverso l’invenzione della cosiddetta Macchina di Turing, un antesignano del moderno computer.
Nel film si accenna anche alla sua prima storia d’amore col compagno di classe sedicenne Christopher Morcom, anche lui eccellente in matematica, col quale comunica proprio attraverso codici cifrati (Turing chiamerà la macchina Enigma proprio col nome in codice di Christopher). Già si parla di nomination all’Oscar per l’interpretazione di Benedict Cumberbatch ma l’intero cast è da grande occasione: Keira Knightley, Matthew Goode, Mark Strong e Rory Kinnear.
Freeheld di Peter Sollett con Julianne Moore, Ellen Page, Steve Carell (dramma, Usa)
Ispirato a una storia vera, “Freeheld” di Peter Sollett è il film lesbico più militante dell’anno. Racconta una delle cause civili chiave nella giurisprudenza americana per l’estensione dei diritti di reversibilità alle coppie gay: l’ufficiale di polizia Laurel Hester riuscì a ottenere, prima di morire nel 2006 a soli 49 anni per un cancro al polmone, che la sua compagna di vita, il meccanico Stacie Andree, avesse una pensione di reversibilità analogamente a una coppia sposata. La loro storia fu raccontata già in un documentario del 2007 con lo stesso titolo, diretto da Cynthia Wade, vincitore dell’Oscar. Questa vibrante storia d’amore e diritti ha attirato un terzetto d’attori hollywoodiani: Julianne Moore sarà Laurel, la dichiaratemente lesbica Ellen Page impersonerà Stacie mentre l’attivista gay Steven Goldstein avrà il volto di Steve Carell. Altra garanzia di qualità: lo script è firmato da Ron Nyswaner, autore della sceneggiatura di “Philadelphia”.
Carol di Todd Haynes con Cate Blanchett, Rooney Mara, Sarah Paulson (dramma, Usa)
Grande ritorno del valente regista di “Lontano dal Paradiso” che ambienta nuovamente negli anni ’50 (le sue ricostruzioni storiche sono sempre impeccabili) l’attesissimo “Carol”, tratto dal romanzo omonimo della giallista top Patricia Highsmith. La divina Cate Blanchett interpreta la protagonista Carola, donna infelicemente sposata di cui s’innamora l’impiegata di un negozio, Therese (Rooney Mara). Raffinatezza ed eleganza garantite per un melò lesbico da cui ci aspettiamo moltissimo.
Boulevard di Dito Montiel con Robin Williams, Roberto Aguire, Bob Odenkirk (dramma, Usa)
Una delle ultime interpretazioni del compianto Robin Williams nel ruolo di un bancario di mezz’età che carica sulla sua auto un giovane prostituto (Roberto Aguire). Sarà questo incontro imprevisto a consentirgli di giungere a una tardiva consapevolezza riguardo alla propria omosessualità. Presentato al Tribeca Film Festival, si preannuncia come un dramma malinconico “ben scritto, diretto e recitato” come sostiene Peter Debruge di Variety.
I Am Michael di Justin Kelly con James Franco, Zachary Quinto, Emma Roberts (dramma, Usa)
Si vedrà al Sundance e poi alla Berlinale, nella sezione Panorama, questo atteso dramma sull’attivista gay Michael Glatze, cofondatore della rivista queer Young Gay America, poi diventato pastore cattolico strenuo oppositore della causa lgbt. Lo interpreta l’onnipresente James Franco. Farà sicuramente discutere. Speriamo vivamente che il messaggio del film non sia uno spot alle ‘terapie riparative’ intrise di conversione mistica in stile Luca Di Tolve.
(continua)
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.