“I gay sugli sgabelli”. Così c’era scritto sullo scontrino del bar Judsons di York che Al Butler e il suo amico si sono visti presentare alla fine della serata trascorsa insieme. Un “appunto” costato caro ai gestori del bar che sono stati costretti a scusarsi con i clienti per l’inconveniente. Per permettere ai camerieri di identificare i clienti e servire loro quanto ordinato, infatti, una cameriera aveva scritto nel terminale per le ordinazioni proprio “i gay sugli sgabelli”. Ma per Butler è stato un comportamento “inaccettabile quanto il razzismo”.
“Il mio amico l’ha visto per primo – ha raccontato Butler – ed ha commentato: ‘credo che il direttore abbia frainteso il nostro pranzo’. Naturalmente ho subito pensato che fosse inappropriato. E’ stato uno shock”.
“E’ inaccettabile quanto il razzismo – ha continuato -. Non c’è niente di male nell’essere chiamati gay, a prescindere dal fatto che io e il mio amico non lo siamo. Ma penso sia un pregiudizio. E’ saltare alle conclusioni senza che sia necessario”.
Come se non bastasse, alle lamentele dei clienti il barman si è limitato a rispondere: “Mi spiace, non posso farci nulla”. Butler non si è fermato ed ha fatto chiamare il proprietario del bar che non ha potuto fare altro che scusarsi e prendere provvedimenti disciplinari contro la responsabile dell’incidente che lavorava del locale da pochi giorni.
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