Il governo ha vissuto una brutta giornata, oggi in Senato, battuto su un emendamento alla travagliata riforma della camera alta del nostro parlamento, grazie al voto segreto. Ad essere approvato con 154 voti favorevoli, 147 contrari e 2 astenuti, modificando così il testo della ministra Boschi, è stato un emendamento proposto dal senatore della Lega Nord Stefano Candiani, che conferisce anche al Senato riformato competenze sui temi della famiglia e del matrimonio (e quindi delle unioni civili e delle adozioni), su quelli della salute e su quelli etici (come bio-testamento e diritti civili) previsti dagli articoli 29 e 32 della Carta.
“Vince la maggioranza traversale di che ora come in futuro vorrà continuare a bloccare qualsiasi avanzamento sul fronte dei diritti civili” denuncia il circolo culturale Mario Mieli di Roma. “Un Senato svuotato di quasi ogni altra competenza, gestito come una camera di compensazione centro-periferia e con Senatori non eletti e a tempo più che parziale – commenta il presidente del Circolo Andrea Maccarrone -, potrà continuare ad avere l’ultima parola su questioni centrali sulla vita delle persone che riguardano la libertà, l’identità e i diritti umani, rallentando, ostacolando e, temiamo, impedendo ogni cambiamento e ogni progresso”. “Gravissimo – conclude Maccarrone – che questo voto, evidentemente, contro i diritti delle persone, sia avvenuto dietro il velo dello scrutinio segreto, dimostrando come ancora una volta su questi temi il Governo Renzi non riesca ad imporre la linea neppure alla sua maggioranza”.
E se anche per Ivan Scalfarotto, sottosegretario alle Riforme, l’emendamento “crea danno alle battaglie sui diritti civili, costrette al pantano bicameralista.”, esultano le opposizioni che vedono il voto come una prova della debolezza del governo.
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