All’Università di Bologna Alma Mater è ormai prassi: il congedo matrimoniale spetta anche alle coppie omosessuali che si sposano, anche se il matrimonio, per forza di cose, si celebra all’estero e non viene riconosciuto dall’Italia. L’ultimo caso, il terzo nella storia dell’università bolognese, risale a giugno quando un ricercatore, al ritorno dal viaggio che lo ha visto coronare il suo sogno d’amore con il proprio compagno, va negli uffici dell’Alma Mater e chiede il congedo matrimoniale, lo stesso previsto dalle leggi per le coppie etero che si sposano. Congedo accordato senza intoppi di alcun genere perché l’ateneo non fa differenza in base all’orientamento sessuale.
La prassi si sta lentamente diffondendo nelle aziende italiane che sopperiscono alle mancanze delle norme dello Stato prevedendo per le coppie gay lo stesso trattamento riservato alle coppie etero. Ma l’università è un’istituzione statale, è un passo in più.
Un commento positivo arriva da Sergio Lo Giudice, senatore del Pd, bolognese, che ha sposato il proprio compagno ad Oslo senza potere però usufruire di alcun congedo. “Io sono un insegnante – ha spiegato Lo Giudice a Repubblica -. Quando mi sono sposato ho fatto richiesta al ministero dell’Istruzione per avere il congedo matrimoniale, ma me l’hanno negato. Mentre lo Stato continua a ignorare queste persone, sono la società e la giustizia che, un pezzo alla volta, affermano questi principi di eguaglianza”.
Come detto, finora iniziative del genere erano state intraprese da aziende private. I casi più famosi sono stati quelli di Telecom e Ikea , ma ci sono anche aziende meno note e altrettanto sensibili, come Call&Call , Publiacqua, Servizi Italia e la Onlus Stranaidea .
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