Una denuncia di un giovane del nord Italia al tribunale ecclesiastico della Puglia, fa scoppiare lo scandalo a Taranto. Al centro dell’esposto, ci sarebbero le prove delle attività sessuali di un prete gay di una parrocchia tarantina che avrebbe conosciuto il giovane su Facebook e con lui avrebbe intrattenuto lunghe conversazioni sulla possibilità di avere incontri sessuali. Le prove portate dal ragazzo al tribunale ecclesiastico includono gli screenshot delle conversazioni su Facebook, ma anche i nomi di altri preti gay, video e foto che testimonierebbero il sesso in canonica, non solo tra preti, ma anche con ragazzi pagati per gli incontri. Secondo quanto riporta il Corriere del Mezzogiorno , nella canonica tarantina si consumavano anche orge.
Uno scandalo scoppiato nei giorni di Pasqua che, dopo il racconto fatto dal quotidiano del sud, l’Arcidiocesi di Taranto non ha più potuto ignorare e proprio mentre la città si preparava all’intensa attività dei riti pasquali, il Vescovo ha sospeso il prete che, secondo le fonti citate dal Corriere del Mezzogiorno, non si troverebbe più in città.
I file e le prove messe insieme in tre mesi di conversazioni (da metà dicembre 2014 a marzo scorso) dal 32enne autore della denuncia sembrerebbero travalicare i confini tarantini e portare dritto in Vaticano. Secondo i racconti fatti dal prete al giovane, infatti, l’uomo avrebbe avuto una relazione anche con una guardia svizzera.
L’autore della denuncia ha raccontato al Corriere del Mezzogiorno di avere tentato prima le vie ufficiali rivolgendosi, oltre che al tribunale ecclesiastico, direttamente alla sede dell’ordine monastico a cui il prete in questione appartiene, che si trova a Roma. Un tentativo che, però, non ha avuto riscontri spingendo il giovane a raccontare tutto alla stampa. “Prima di parlare con la stampa – ha dichiarato – ho rispettosamente atteso un segnale da parte loro che purtroppo non è arrivato”. Sarebbe stato il clamore suscitato dalla pubblicazione della notizia sulla stampa locale a costringere l’Arcidiocesi a prendere rapidamente
provvedimenti. Poi l’accusatore ha aggiunto: “Allora mi chiedo, questa persona ama Dio? Ama la Chiesa? Ha rispetto per Dio e tutta la santa Chiesa? Il Vescovo? Il Papa? Merita una persona così di essere chiamato alla parola di Dio… Essendo un sacerdote che chiede di fare orge tra preti suoi conoscenti, amici e via così?”.
E sebbene le gerarchie ecclesiastiche pugliesi si dicano “rammaricate e sconcertate” per quando rivelato dall’accusatore del prete, la vicenda di Taranto è solo l’ultima di una lunga serie di “scandali” sessuali che coinvolgono preti e uomini di chiesa ed avalla le testimonianze di ex preti ed ex seminaristi che in diverse circostanze hanno raccontato fatti simili. Come nel caso dell’ex prete intervistato da Gay.it il cui racconto parla di omertà della chiesa e di ipocrisia delle gerarchie, perfettamente a conoscenza di quanto accade nel schiuso di seminari, canoniche e parrocchie. Qui potete leggere l’intervista completa.
(foto: Corriere del Mezzogiorno)
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