Una sentenza che Sergio Lo Giudice, senatore del Pd ed ex presidente di Arcigay, definisce “storica”. Il tribunale di Grosseto ha imposto la registrazione del matrimonio che una coppia gay ha celebrato a New York. Adesso, i due, sono ufficialmente sposati anche per il comune toscano. E’ la prima volta che succede in Italia, ma non il primo caso in cui un tribunale emette una sentenza che segni notevoli passi avanti nella lotta per i diritti delle persone lgbt, mentre la politica latita.
Il matrimonio di Giuseppe Chigiotti e Stefano Bucci è stato celebrato negli Usa a dicembre del 2012. da allora i due uomini combattono perché il loro legame venga riconosciuto anche in Italia. Alla prima richiesta si sono visti rispondere con il canonico diniego da parte dell’ufficiale di stato civile del comune di Grosseto perché, come riporta Il Tirreno “la normativa italiana non consente che persone dello stesso sesso possano contrarre matrimonio”.
La coppia decise allora di fare ricorso, contro il parere del PM, ma accolto dal giudice Paolo Cesare Ottati che diede il via al processo.
Il giudice grossetano, infatti, ha sostenuto che il codice civile non prevede alcun divieto alla “trascrizione di un atto di matrimonio celebrato all’estero”.
Per questa ragione, il giudice ha ritenuto che il matrimonio fosse valido a tutti gli effetti e che “non c’è norma che ne impedisca la trascrizione in Italia”. Non a caso, il giudice ha citato la pronuncia della Corte Europea dei diritti dell’Uomo che “non ritiene più che il diritto al matrimonio” debba essere “limitato in tutti i casi al matrimonio tra persone di sesso opposto”.
“È un fatto storico, che doveva accedere ed è accaduto – ha commentato Sergio Lo Giudice -, perché negare diritti alle coppie dello stesso sesso oggi, in Europa, è diventato per l’Italia sempre più difficile. Ora le tantissime coppie gay e lesbiche sposate all’estero hanno una strada aperta”.
Sulla stessa linea anche Franco Grillini, presidente di GayNet e consigliere regionale dell’Emilia Romagna, che parla ancora una volta di “evento storico”.
La sentenza di Grosseto apre uno spiraglio ai tanti ricorsi di altrettante coppie gay costrette ad andare a sposarsi all’estero per la mancanza in Italia di qualsiasi forma di riconoscimento delle unioni tra persone dello stesso sesso, in un panorama europeo dove da tempo, invece, le persone gay e lesbiche possono sancire la loro unione ufficialmente davanti allo stato.
La sentenza di Grosseto arriva all’indomani dell’approvazione da parte del parlamento europeo di un rapporto con cui chiede alla Commissione l’impegno da parte di tutti gli stati membri di attivarsi per il riconoscimento dei matrimoni contratti fuori dai confini nazionali.
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