Lunedì mattina è stato reso noto il risultato delle elezioni in Polonia: Andrzej Duda è stato riconfermato presidente. Lo sfidante Rafal Trzaskowski, sindaco di Varsavia pro LGBT, non è riuscito a far cambiare strada al Paese, che all’inclusività ha preferito i valori tradizionali. In due parole, la Polonia è rimasta omofoba.
Duda aveva concentrato la sua campagna elettorale avviando una dura battaglia proprio contro la comunità LGBT. E a due giorni dalla sua rielezione, questa stessa è già nuovamente in pericolo. Ieri mattina, infatti, l’attivista LGBT Małgorzata Szutowicz è stata arrestata.
L’arresto senza incriminazioni e identificazioni
Come riporta Rémy Bonny, politlogo e attivista LGBT, un gruppo di uomini senza divisa sono andati all’abitazione della Szutowicz, senza identificarsi e senza spiegare il motivo dell’arresto. E’ stata portata via senza vestiti e scarpe. Anche l’auto utilizzata per prenderla in custodia non era contrassegnata. Così lavora la polizia nella Polonia omofoba.
L’attivista, ad oggi, è stata interrogata a Varsavia e nei prossimi giorni dovrebbe andare in tribunale, dove si confermerà o meno il suo arresto.
Di quali colpe è accusata? Non è chiaro, ma appare intuibile. Szutowicz fa parte di un gruppo chiamato “Stop Bzdurom”. L’obiettivo di questo collettivo è quello di bloccare l’ascesa dei partiti politici sovranisti, proprio come quello di Duda (PiS).
Ma non solo. La donna, durante la campagna elettorale appena conclusa aveva manifestato contro un furgone che circolava lungo tutta la Polonia, che ai lati del mezzo raffigurava le persone omosessuali come dei pedofili.
LGBT e contro Duda: identikit perfetto per un arresto nella Polonia omofoba
È inutile anche specificarlo. Se sostieni un’idea in contrasto con il governo, in Polonia rischi l’arresto. E, forse, anche una condanna.
Questo, in un Paese europeo, si chiama repressione. Una repressione nei confronti di una minoranza, quella LGBT. Nel suo intervento, Rémy Bonny spiega:
Ho visto prove audiovisive convincenti in cui la polizia ha usato violenza sproporzionata durante l’arresto. Małgorzata ha ora assistenza legale professionale. Per motivi legali, aspetteremo a pubblicare le prove in nostro possesso fino a quando non sarà chiusa l’indagine.
Negli ultimi anni, le riforme giudiziarie hanno portato a poca indipendenza per la magistratura. Il Procuratore Generale è il Ministro della Giustizia, un politico PiS. Vi sono serie ragioni per temere che Małgorzata non possa ottenere un processo equo.
Sono abituato a vedere simili arresti in Russia. È un peccato per l’Unione europea che permetta alle persone LGBTQ di essere detenute e abusate dalla violenza dello Stato. Chiamo l’UE affinché intervenga immediatamente. Non possiamo accettare la persecuzione di qualsiasi minoranza nell’UE.
Cover: warszawa.wyborcza.pl
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