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Preso a calci perché gay, aggressione omofobica a Cuneo – VIDEO

All’uscita da un locale l’aggressore ha iniziato a prenderlo in giro. “Aveva tra i 25 e i 30 anni” racconta la vittima a Gay.it.

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aggressione omofobica dimitri gadaldi
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Aggredito fuori da un locale perché gay. Strattonato, buttato a terra e preso a calci per il fatto di essere gay. È accaduto la scorsa notte a Cuneo, all’uscita di un locale situato in via Saluzzo, come racconta la stessa vittima, Dimitri Gadaldi, a Gay.it, che ha contattato il ragazzo dopo aver visto la sua video-denuncia via Instagram.

Sono stato aggredito soltanto perché sono una persona queer, mi è stato detto che non sono un uomo” spiega Dimitri a proposito dell’aggressione omofobica di cui è stato vittima.

Ero al compleanno di un’amica, eravamo in 14 e ci stavamo divertendo” racconta il ragazzo in un video pubblicato via Instagram (in fondo alla pagina il video). Al termine della festa, il ragazzo esce dal locale, e resta ad attendere altri tre amici. “Ero con il cerchietto da unicorno in testa, che era il tema della festa, e una rosa in mano“.

 

cuneo via saluzzo
Cuneo, via Saluzzo (Google Map)

Mentre attende il resto della comitiva, Dimitri nota un altro ragazzo uscire – “un ragazzo che se n’era stato da solo dentro il locale in un angolo, con le cuffiette, mentre noi facevamo festa“. Il tizio inizia sunito a importunarlo, chiamandolo “Cenerentola”.  Da lì si genera un battibecco, nel quale Dimitri riceve varie prese in giro e insulti, senza tuttavia mai arrendersi e anzi rispondendo “Non sono Cenerentola, semmai Biancaneve“. “Lo sapevo che era r*cchi*one” dice il tipo, rivolgendosi a un suo amico nel frattempo uscito anch’egli dal locale.

La situazione in breve degenera, quando Dimitri, senza mai arrendersi ai dileggi di natura omofobica, rispondendo a tono si rivolge al tizio apostrofandolo con “tesoro”. È lì che scatta l’aggressione “Mi ha tirato un pugno alla spalla, mi ha afferrato e buttato per terra e ha iniziato a tirarmi calci alla schiena“.

Per fortuna, in quel mentre, i tre amici di Dimitri escono dal locale e bloccano l’aggressione. Disarmanti le parole del compagno dell’aggressore. Quando un’amica di Dimitri gli chiede perché non abbia fermato il suo amico, il tizio risponde: “È un uomo, deve vedersela da solo“.

L’unico motivo per cui sono stato aggredito è che sono queer, l’ennesimo esempio che non siamo tutelati. Per fortuna è accaduto in un momento in cui mi sento psicologicamente. Anni fa non sarei stato così forte e molte persone non lo sono e dopo una cosa così avrebbero paura ad uscire” ha raccontato Dimitri.

Dimitri Gadaldi ha confermato a Gay.it che domattina, lunedì 20 febbraio, si recherà in questura per regolare denuncia. “Ne sto parlando con l’amica poliziotta di una mia amica” ci ha raccontato “e certamente esporrò regolare denuncia“.

Nel video il ragazzo ha confermato di sapere anche nome e cognome dell’aggressore. Qui di seguito la video-denuncia di Dimitri via IG.

(gf)

 

 

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