Sbarcato in Italia la scorsa estate, sponda Milan, per circa 40 milioni di euro, André Silva ha regalato la qualificazione ai mondiali russi del 2018 al Portogallo.
Suo il decisivo 2-0 che ha permesso ai lusitani, campioni d’Europa in carica, di battere e superare la Svizzera, volando direttamente a quei mondiali che l’Italia di Giampiero Ventura, tanto per citare una Nazione in bilico, deve ancora conquistare attraverso i temibili spareggi. Qualificazioni che hanno visto il 21enne assoluto mattatore, con 9 reti messe a segno, ovvero una ogni 78 minuti (11 realizzazioni in 17 presenze totali con la nazionale).
185 cm per 75 kg, Silva è letteralmente cresciuto nel Porto, prima di approdare alla corte di Vincenzo Montella con il suo forziere di attese e complimenti. Uno su tutti Cristiano Ronaldo, pluri-pallone d’Oro che senza troppi giri di parole l’ha descritto come l’attaccante del futuro, il monolite portoghese a cui aggrapparsi una volta sancito il suo addio, un autentico fenomeno. E non solo di bellezza, ipnotica nella sua assoluta perfezione fisica. Un volto da modello, quello di André, impeccabile in quei lineamenti che hanno già conquistato migliaia di tifose e di tifosi, rossoneri e non.
Peccato che lo score di Silva nella nostra Seria A segni ancora quota ‘zero’, in 3 partite giocate, mentre in Europa League André ha trascinato i diavoli a suon di reti. Ben sei in 6 match. Un goal ogni novanta minuti, praticamente, per un centravanti forte fisicamente, rapido e dalla buona tecnica individuale. Ma soprattutto, ruor alla mano, ufficialmente single.
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André Silva è da sbavo, e forza Milan.
Forza Inter