Continua il terremoto in Arcilesbica: la nuova scossa è arrivata da Napoli, che lascia sulla scia della vittoria delle femministe radicali.
Cosa sarà del movimento lesbico in Italia? Quello di Napoli è solo l’ultimo circolo che lascia l’associazione nazionale, dopo l’addio di Perugia, Udine, Treviso, Bergamo e il circolo più grande, quello di Bologna.
L’annuncio della disaffiliazione di Napoli è arrivato con un post su Facebook, dopo l’assemblea straordinaria tenuta sabato: “Siamo orgogliose di annunciare – si legge nella nota – che oggi diventiamo APS Le Maree Napoli”.
Come è facilmente intuibile dal comunicato, la decisione arriva sulla scorta della linea femminista-radicale adottata da Arcilesbica con l’elezione della nuova segreteria nazionale. Linea contestata dentro e fuori l’associazione, sia per le modalità del congresso che ne ha sancito la vittoria, sia per la scarsa collegialità con cui è stata affermata come linea politica.
La lacerazione dell’associazione lesbofemminista e la rottura con il resto del movimento LGBT nasce su alcuni punti specifici della mozione “A mali estremi, lesbiche estreme”, in particolare quelli legati alla separazione delle donne biologiche dalle donne transgender e la totale chiusura sui temi del sex working e soprattutto della Gpa, di cui Arcilesbica ha caldeggiata la codificazione per legge come “reato universale”.
“Per noi non cambierà di concreto nulla. Non si può modificare la storia e Le Maree sono la storia del movimento LGBT napoletano e nazionale – ha commentato su Facebook Antonello Sannino, presidente di Arcigay Napoli – non si possono modificare le lotte, continueremo a condividere gli spazi della nostra sede storica in Vico San Geronimo, continueremo a confrontarci, a lottare, a vincere e a resistere.
Grazie al gruppo dirigente del circolo napoletano de Le Maree per il coraggio, la chiarezza, la determinazione e la coerenza”.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.