Anche il sito integralista “Osservatorio Gender” guarda all’avvicinarsi dei Pride e ha chiamato gli omofobi al boicottaggio.
Il prossimo mese con la manifestazione del 19 maggio a Bergamo prenderà il via in Italia l’Onda Pride 2018. Con oltre una ventina di tappe in tutta la Penisola, il formato lanciato anni fa da Arcigay porterà visibilità alla comunità LGBT nella province italiane. Da Mantova a Caserta, da Campobasso a Novara.
Non tutti i cortei però godono di una buona accoglienza da parte delle istituzioni locali, contrariamente a quanto accade negli altri Paesi europei. Soltanto nei giorni scorsi a Genova e a Trento le amministrazioni (comunale per la città ligure e provinciale per il capoluogo trentino) hanno negato il patrocinio alle manifestazioni.
Per questo l’Osservatorio Gender, un sito cattolico integralista dell’organizzazione ‘Famiglia Domani’, ha lanciato un elenco di consigli per cercare di bloccare le manifestazioni LGBT in calendario nel nostro Paese, che definisce un “annuale caravanserraglio di bestemmie, oscenità, porcherie e irrisione della religione cattolica”.
Per l’Osservatorio, che vaneggia l’esistenza di un ‘genderdiktat’, i pride possono essere fermati o il più possibile boicottati con la giusta pressione sulle amministrazioni comunali, ponendole sotto ricatto elettorale, soprattutto nelle piccole realtà di provincia.
Tra le altre cose il sito suggerisce: l’appello pubblico a tutti i sindaci della provincia affinché sia negato il patrocinio, la richiesta di una delibera comunale che vada in tal senso, l’organizzazione di iniziative pubbliche di contrasto alla comunità LGBT con il coinvolgimento della curia e della politica locale e infine campagne di boicottaggio verso qualsiasi esercizio commerciale o azienda che sostenga i cortei.
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La famiglia non dovrebbe temere il pride ,ricordo che omofobia è una malattia curabile .se teme il pride è perché è fragile .forza transgender non siete soli.