In Puglia è bagarre sulla legge contro l’omofobia: per i circoli locali di Arcigay il Consiglio Regionale fa ostruzionismo.
Sembra una beffa il destino del progetto di legge regionale contro l’omofobia in Puglia. Dopo essere stata presentata dal governatore Michele Emiliano lo scorso novembre ed essere approdata in Consiglio Regionale, la normativa si è persa nelle pieghe della Regione.
Al disegno di legge, che aveva suscitato reazioni scomposte del centrodestra, avevano lavorato congiuntamente le associazioni LGBT del territorio, Arcigay e la consigliera del presidente Titti De Simone. Ora, proprio le associazioni minacciano di scendere in piazza.
“È inaccettabile che una istituzione pubblica come la Commissione Regionale si sia avvalsa di un parere redatto in maniera evidentemente ideologica e politica dall’ufficio legislativo della Regione Puglia – si legge nel post a firma di Arcigay Foggia, BAT, Bari, Salento e Taranto – che evidentemente mira a fermare l’iter di una legge che tenda in qualche modo a recuperare a livello regionale la scandalosa assenza in Italia di una legge di tutela contro la violenza omofobica e transfobica”.
“Ogni giorno – prosegue il comunicato – riportiamo casi di aggressioni, violenze, marginalizzazione determinate da orientamento sessuale e identità di genere, condizione transessuale, ogni giorno un bollettino di guerra che le nostre associazioni denunciano. Paradossalmente tutto ciò avviene nel contesto di personalità del mondo della politica e delle istituzioni che si permettono di sentenziare che non esiste una violenza omofobica ed una specificità nella discriminazione delle persone LGBTI. Non abbasseremo la guardia, non retrocederemo di un passo, monitoreremo continuamente tutti i passaggi della legge e renderemo pubblico ogni atto amministrativo e politico affinché la comunità sappia chi la sostiene e chi ne ostacola il percorso di tutela e diritti”.
“Tutti e tutte i consiglieri regionali – concludono le associazioni – hanno ricevuto le contro deduzioni ed il parere tecnico giuridico delle associazioni LGBTI, nessuna e nessuno potrà nascondersi dietro l’inconsistenza colpevole e per noi profondamente offensiva del parere acquisito dalla Commissione VII della Regione Puglia”.
Le leggi regionali contro l’omofobia, così come approvate in Toscana, Liguria, Marche, Umbria, Sicilia, pur non avendo conseguenze penali, perché vincolati alle competenze delle regioni, possono diffondere una cultura positiva di contrasto alle discriminazioni per orientamento sessuale. Un’azione di cui il nostro Paese ha un gran bisogno e nello specifico anche la Puglia: è solo di pochi giorni fa il caso del professore caduto in depressione perché bullizzato dagli studenti in Salento.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.