Ryan Murphy, una delle voci più impegnate di Hollywood sul tema della diversità ha raccontato la reazione violenta di suo padre alla sua omosessualità.
Regista, sceneggiatore, Ryan Murphy è la mente di alcune delle serie di successo più amate dalla comunità LGBT: da Glee ad American Horror Story, da Feud a Scream Queens.
La rivelazione di Murphy è arrivata durante la presentazione della sua nuova creatura, Pose, una serie-musical sui “diversi” ambientata nella New York del 1980 e che può già vantare il più alto numero di attori transgender in una produzione televisiva.
Proprio in questa serie tv uno dei personaggi viene picchiato a sangue con una cintura dal padre, quando questi scopre che è gay. “Pose è un progetto intensamente personale – ha ammesso Murphy – Questo episodio ad esempio racconta il mio coming out con mio padre. Mi prese a cinghiate”.
Il regista poi ha proseguito tornando agli anni ’80: “Non posso credere a tutto quello che è cambiato in questo tempo – ha raccontato a Deadline – Allora se mi avessi detto che i gay si sarebbero potuti sposare e avrebbero avuto figli non ci avrei mai creduto. Se mi guardo indietro mi sento un sopravvissuto e per questo sento la responsabilità di sostenere coloro che non si sentono ancora inclusi”.
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