La morte di Stephen Hawking, fisico le cui teorie hanno cambiato il mondo, ha commosso il Globo.
Il cosmologo, fisico, matematico e astrofisico britannico si è spento all’età di 76 anni, nella sua casa di Cambridge, come annunciato dai suoi tre figli Lucy, Robert e Tim. Noto soprattutto per i suoi studi sui buchi neri, sulla cosmologia quantistica e sull’origine dell’universo, Hawking è stato anche un fiero sostenitore della comunità LGBT.
Nel 2012, nel pieno della campagna per la grazia ad Alan Turing, genio morto suicida a soli 41 anni in seguito alle persecuzioni subite da parte delle autorità britanniche a causa della sua omosessualità, Stephen Hawking si fece portavoce di un appello pubblicato dal Daily Telegraph affinché il premier David Cameron perdonasse «formalmente l’eroe britannico».
«Chiediamo al Primo Ministro di perdonare ufficialmente questo eroe britannico al quale dobbiamo tutti molto come nazione, e il cui contributo da pionere dell’informatica è tuttora rilevante. È giunto il momento di ripulire completamente la sua reputazione».
Una battaglia che alla fine è stata vinta quando, nel luglio 2013, il governo dichiarò di essere pronto a perdonare l’eroe di guerra. Entrambi, sia Turing che Hawking, sono negli ultimi anni andati incontro a due celebri e premiati biopic cinematografici: The Imitation Game, con Benedict Cumberbatch protagonista, e La Teoria del Tutto, che ha portato Eddie Redmayne a vincere un Oscar in qualità di miglior attore.
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