Per forza di cose anche la stampa italiana, negli ultimi tempi, ha dovuto occuparsi con maggior frequenza di tematiche legate all’omosessualità, se non altro per il fatto che personaggi molto noti, italiani e non, hanno scelto di fare coming out o di diventare genitori. Allo stesso modo anche le riviste di gossip hanno iniziato, molto timidamente, a trattare l’argomento, anche se – per non rischiare troppo – preferiscono parlare di persone non proprio famose (come i concorrenti dei reality). In tutti questi casi, però, la nostra stampa ha sempre parlato di omosessualità e omosessuali in maniera un po’ pessimistica, mettendo l’accento sull’emarginazione di chi è gay, sulla sua doppia vita, sulla sua diversità, sulla difficoltà di accettarsi, sul tormento interiore di chi per anni non riesce a dichiararsi e via dicendo… Il che è legittimo, ma per una forma di pudore, o forse di timore reverenziale nei confronti dei poteri forti del nostro paese, la stampa italiana preferisce ancora evitare di puntare l’attenzione su modelli di gay troppo sereni, equilibrati e realizzati.
Inoltre sceglie di non andare mai a trattare il nocciolo della questione, ovvero tutto quello che ha a che fare con la sessualità gay. Per farci un’idea di come può essere diverso l’approccio dei media stranieri verso tutto quello che ha a che fare con l’omosessualità basta sfogliare l’ultimo numero dell’edizione inglese di Marie Claire, che dedica un intero servizio a Reese Rideout. Se siete esperti di siti hard gay saprete che stiamo parlando di uno dei gay for pay (etero disposti a fare hard gay per soldi) più famosi di randyblue.com, che a sua volta è uno dei siti più popolari degli ultimi anni. Essendo Marie Claire una rivista femminile, però, l’articolo è incentrato soprattutto sul rapporto fra il simpatico Reese e la moglie Becki! Ebbene sì: a quanto pare Reese Rideout è un gay for pay a tutti gli effetti, e da qualche anno ha sposato la donna che ama. Non che la notizia fosse del tutto nuova per chi segue il gay porn gossip, ma effettivamente quello su Marie Claire è un vero e proprio coming out al contrario.
La cosa più interessante di questo servizio, però, sta nel modo estremamente disinvolto in cui si parla di della carriera di Reese e di come questa non abbia alcun tipo di ripercussione negativa su Becki (che peraltro ha scelto di farsi fotografare col marito). Tra le altre cose Reese confida anche che le sue performances per randyblue.com vengono retribuite dai 1500dollari (per una scena di masturbazione) in sù, e parla anche delle tecniche che adotta per avere delle prestazioni ottimali con altri uomini pur essendo fondamentalmente etero. Certo, sentir dire certe cose dal vincitore del titolo di Men of the Year 2009 (per la rivista hard gay Men) e di quello di Best Porn Star 2010 (ai gay Cybersocket Awards) fa un certo effetto, e in effetti qualche dubbio sulla sua eterosessualità al 100% permane, soprattutto dopo aver visto i suoi video. Il punto, però, è un altro: quante possibilità ci sarebbero di vedere articoli come questo sulla versione italiana di Marie Claire? Sarebbe concepibile che la stampa italiana arrivasse a sdoganare gli atti omosessuali in questo modo, senza peraltro esprimere facili giudizi?
D’altra parte la stampa italiana è in buona compagnia, visto che è perfettamente allineata agli altri media del nostro paese. Tant’è vero che, mentre il bunga bunga e tutto quello che gli gira attorno è diventato un argomento che viene approfondito a tutte le ore del giorno e della notte, è notizia di queste settimane che all’ultimo momento Carlo Masi non è stato incluso nella nuova versione del Saturday Night Live di Italia Uno. Il contratto era praticamente ultimato, ma poco prima della firma qualcuno ha deciso che era meglio sostituire Carlo Masi col sex symbol Giovanni Conversano, che guardacaso è rigorosamente etero e non è un porn performer gay di fama internazionale. Quando si dice usare due pesi e due misure. Il tutto mentre, negli Usa, un altro notissimo gay for pay, il palestratissimo Zeb Atlas, ha deciso di usare la sua popolarità per lanciare un brano dance dal titolo "Stop For Love" (una cover di "Love Hangover" di Diana Ross). Decisamente un altro mondo.
di Valeriano Elfodiluce
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