Domandina di fine luglio: il caldo ci condiziona al punto da dimenticare il sesso oppure più bollenti siamo fuori più bollenti finiscono per diventare anche i nostri desideri interiori?
Non potendo permettermi di rispondere per tutti, potrei limitarmi a una testimonianza personale, quella cioè di uno che, non appena comincia a salire un po’ la temperatura, non capisce più niente e per strada non riesce a staccare gli occhi di dosso a tutti i ragazzi (che ritiene) minimamente attraenti.
Qualcosa però mi lascia supporre che ai lettori potrebbe non interessare e che forse farei miglior cosa a dare due o tre dritte su come vincere l’afa di questo squarcio di stagione. O, meglio, su come conviverci serenamente. In buona compagnia.
Scandagliando l’ampissimo ventaglio di offerte nel solo campo della trasgressione, la mia personale predilezione va alla fantasia porcellina mista a una certa allegria domestica dei gestori del Diavolo Dentro di Roma. Per il quarto anno, chi vuole può unirsi al baccanale in villa organizzato dai un casale immerso nel verde della campagna viterbese, con prato, piscina, obbligo di nudismo e possibilità di feroci ammucchiate ma anche di piacevoli rendezvous a due.
Da oggi fino a venerdì 3 (con piena libertà di partecipare per il tempo che si desidera) sarà possibile unirsi respirando un’atmosfera di sana convivialità maschile, in cui vengono messe a frutto le capacità di tutti. Non solo erotico-natatorie ma anche culinarie, col risultato di grandi tavolate in compagnia. Della serie: sesso prima e dopo i pasti.
Per chi invece si trovasse nel profondo nord(est)e ancora non ne fosse a conoscenza – presumo ben pochi – mi permetto di segnalare la vitalità finocchia della bella Padova, vera capitale gaya del Veneto (e non solo), ricca di bar, discoteche, locali e pittoreschi luoghi di ritrovo all’aperto, nei quali mi sono trovato costretto ad andare più volte, avendo l’obbligo morale di riferirvene.
Su tutto, a mio avviso, merita una visita la Sauna Metrò, dotata di ogni comfort come tutti i locali del settentrione, ma anche di un personale sorprendentemente gioviale. Per tacere dell’invitante vasca idromassaggio a cielo aperto, situata nel mezzo del cortile in condivisione con la discoteca Flexxo. Tra i due locali è possibile anche scambiare frequenti sbirciate di malsana curiosità. Della serie: perché l’erba del vicino è sempre più bona.
Infine, mi pare impossibile non ricordare a tutti, non solo agli spiriti più bollenti, le iniziative del Mardi Gras, più o meno a metà strada tra l’orgia en plein air e i labirinti della sauna. Metà strada geografica, ovviamente, perché la presenza della Gherardesca e di Platinette – non me ne vogliano gli amatori del genere – rende il tutto molto divertente ma meno pruriginoso.
C’è però di che consolarsi, se si rientra nella seconda categoria – la mia, ossia quelli che col caldo paiono non trovar pace. Vista la media e il livello qualitativo degli afflussi delle passate edizioni non si può certo dire che manchino le occasioni. Della serie: qui ce n’è davvero per tutti.
Ah, un’ultima avvertenza: nei luoghi sopra descritti si potrebbe correre il serio rischio di trovare il Mazzini infojato, che non accetterebbe proteste se le sue mani dovessero finire inavvertitamente nelle vostre zone inferiori. Uomini avvisati.
Flavio Mazzini, trentacinquenne giornalista, è autore di Quanti padri di famiglia (Castelvecchi, 2005), reportage sulla prostituzione maschile vista "dall’interno", e di E adesso chi lo dice a mamma? (Castelvecchi, 2006), sul coming out e sull’universo familiare di gay, lesbiche e trans.
Dal 1° gennaio 2006 tiene su Gay.it la rubrica Sesso.
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di Flavio Mazzini
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